LIVINGSTONE BORE

Fletcher LXVI


Henry Li abbandonò perplesso e si diresse verso le stanze dove campeggiavano Stefano Grassi e sua moglie Gladys. Nel frattempo Fletcher si rigirava fra le dita il nuovo documento e fissava alternativamente Peter e Christine. "Quando si sveglia dobbiamo dargli il suo ID, ricordiamocene...." "Ma certo, come possiamo dimenticarcerne, Tesoro." Tesoro......A quella parola lo stomaco dell'Uomo cominciò a torcersi e curiosi pensieri e flashback gli guizzarono per il cervello. Per un attimo il termine lo aveva lusingato, poi lo aveva messo in imbarazzo, infine fatto sentire in colpa. Egli sentiva che con quella parolina il loro rapporto scartava nettamente. Dopo avere fatto l'amore Niente era più come prima: erano su una strada senza ritorno. Così registrò tutto e si sentì come una locomotiva senza macchinista che si immetteva su sempre nuovi binari senza sapere quando avrebbe deragliato portando con sè tutti i passeggeri. Ma cercare di rallentare sarebbe stato peggio: era più facile imbroccare gli scambi a tutta velocità, istintivamente, che mettersi lì a decifrare. "Tu hai intenzione di prendere questo lavoro al mercato del pesce?". La voce di Christine sembrava più matura e pastosa, con un leggero arrocchimento che la rendeva ancora più suggestiva. Fletcher non potè fare a meno di restarne incantato e di seguirla, ovunque conducesse la sua riflessione. "Certo" Fece Lui vagamente smarrito "Non è il massimo che la Vita ci può riservare ma abbiamo bisogno che le acque si plachino per un certo periodo, che si dimentichino di Noi." "Non lo faranno mai. Non Percace, certamente. Per Lui siamo una macchia in una carriera immacolata. Una mosca nel piatto." "é un posto sicuro, lì saremmo perfettamente in incognito. E ricordati che d'ora in avanti Io sono il signor Jack Rosewell. Tu cosa sei diventata?". "Lucy Darward". "Bene. Mi piacciono queste nuove identità ma capisco anche quello che intendi. Cosa dovremmo fare, secondo Te?". "Vivere, semplicemente, ma meglio. Di massacrarmi in mezzo all'acqua e al pesce puzzolente non mi va. Usciamo da questo posto, cerchiamoci un lavoro decente e aspettiamo che si plachino i segugi, anche se so che sarà impossibile." "Un'impresa disperata?". "Sai benissimo che Percace non mollerà la presa su di Noi." E qui lo sguardo di Christine si mutò in una bellissima tristezza, la piega delle labbra si curvò verso il basso e Fletcher si sentì trasportato dall'amore universale verso quell'unico Essere."Abbiamo dei doveri verso Mary Dozen e Henry. Ci hanno aiutato, non possiamo dimenticarlo." "Di certo hanno degli interessi. Nessuno a questo Mondo fa nulla per niente". Intonò Christine scetticamente." "Forse Mary Dozen lo ha fatto. Non dimenticarti che è un'ereditiera, e ha conosciuto Percace. Nel suo caso c'era scarso interesse ad aiutare dei Derelitti come Noi." "All'inferno, Fletcher. Non capisci che vogliono solo inquadrarci e farci diventare dei numerini al loro servizio. Non è un caso se Mary Dozen ha conosciuto lo Psichiatra, in fondo la pensano alla stessa maniera, solo che uno lo fa al servizio della sua algida ideologia della Purezza e dell'Asessualità, l'altra è una fottuta rivoluzionaria con in testa gli stemmi, gli stendardi e le bandiere. Vuole farci prendere la tessera del Partito degli Esclusi, diventare massa di carne in movimento al servizio del cosiddetto Sovvertimento Sociale, che poi non è altro che un modo per cambiare Padrone e insediarne un Altro. Mi fanno venire i brividi sia un'opzione che l'altra. Io non voglio regole né Comandanti, Amore. E non dimenticarti che Henry ha preso i tuoi soldi proprio per non sbatterci al mercato del pesce. O lo hai già dimenticato?" Cessò di parlare e l'Uomo la sogguardò con profonda ammirazione e Stupore: dov'era finita la Christine burrosa e indecisa dei primi tempi, la testimone muta e complessata dei furori di Fletcher? Adesso sembrava iniziare davvero un'altra storia, e quella donna non sarebbe stata pacificamente e passivamente al suo fianco, attendendo che dalla sua bocca maschile colassero parole di saggezza e decisione. Quella Donna avrebbe avuto voce in capitolo. "Cosa consigli?". Sillabò Lui quasi timidamente, ben conoscendo la risposta. "Ciò che ho appena detto. Può sembrare una vigliaccata ma dobbiamo salutare Tutti e riprendere la nostra strada. Riprendiamo la nostra macchina e mettiamo sottosopra la Metropoli, per cercarci un posto, per beccarci un lavoro decente e lasciare passare i mesi, forse gli anni. Percace non ci dimenticherà ma potrebbe essere costretto a mollare la presa per disperazione. Io su questo, nell'angolo del cuoricino, ci conto." "E Peter?". "Viene con Noi, ovviamente, non me la sento proprio di lasciarlo solo. E Lui ha ancora tanta rabbia in corpo e un conto in sospeso con il nostro comune Psichiatra. Deve riprendersi la sua Rihanna. E lo capisco fino in fondo al midollo." Fletcher annuì. Quella nuova virago dal cervello d'oro chiamata Lucy Darward gli piaceva un sacco: aveva cumulato energia e idee per lungo tempo, le aveva covate e ora erano nate come pulcini dalle ali d'acciaio. Si alzò dalla sua sedia e andò diritto a scuotere il dormiente Peter.