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SAVITRI
Chi e' Savitri?
Savitri e' il nome sanscrito che si ispira all’omonima figura mitologica di una dea dell’India vedica, figlia del Sole che assume sembianze umane per portare, attraverso l’amore, luce e calore sulla Terra. Simboleggia la Parola Divina, la figlia del Sole, la dea della Suprema Verità che discende e nasce per salvare l'umanita', attraverso l'amore.
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Post n°145 pubblicato il 01 Dicembre 2009 da zen_boy
![]() Una ragazza aspettava il treno in stazione... mancava parecchio all'arrivo del suo, decise di acquistare una rivista da leggere, ed un pacchetto di biscotti da sgranocchiare nell'attesa. Andò a sedersi in sala d'aspetto.. iniziò a sfogliare la rivista.. accanto a lei un anziano signore leggeva il giornale, lei sfogliando distrattamente la rivista prese il primo biscotto... e...anche il signore ne prese uno... "ma guarda che sfacciato! Se non fosse anziano ed io avessi più coraggio gli direi il fatto suo!" pensò piena di rabbia la fanciulla.... ed ogni volta che lei prendeva un biscotto dalla scatola, anche l'anziano signore ne prendeva uno... finchè nella scatola rimase un solo biscottino.. "Voglio proprio vedere che farà adesso!" pensò la ragazza... Il signore prese l'ultimo biscotto dalla scatola, lo divise a metà porgendo una delle metà alla fanciulla, la quale indignata:"eh no pensò!! Questo è troppo!!" Quindi raccolse le sue cose e se ne andò.. Camminò rabbiosamente su e giù, poi quando si fu un pò calmata aprì la borsetta per riporvi la rivista e con sgomento si accorse che il suo pacchetto di biscotti era ancora intatto nella borsetta!!! Quel signore aveva un pacchetto di biscotti uguale al suo, e li aveva divisi con lei tranquillamente, mentre lei si era sentita offesa ed indignata.. riflettiamo attentamente sulle circostanze, spesso le cose e le persone non sono mai come sembrano!!!! E tra le cose che non si possono più recuperare nella vita ci sono: una pietra dopo averla lanciata... una parola dopo averla detta... il tempo dopo che è trascorso... l'Amore dopo che è stato rovinato... |
Post n°144 pubblicato il 29 Novembre 2009 da zen_boy
I Quattordici Addestramenti alla Consapevolezza Il Primo Addestramento: Apertura Il Secondo Addestramento: Non Attaccamento alle Opinioni Il Terzo Addestramento: Libertà di Pensiero Il Quarto Addestramento: Consapevolezza della Sofferenza Il Quinto Addestramento: Vita Semplice e Sana Il Sesto Addestramento: Prendersi Cura della Rabbia Il Settimo Addestramento: Dimorare Felicemente nel Momento Presente L'Ottavo Addestramento: Comunità e Comunicazione Il Nono Addestramento: Parola Veritiera e Amorevole Il Decimo Addestramento: Proteggere il Sangha L'Undicesimo Addestramento: Retti Mezzi di Sostentamento Il Dodicesimo Addestramento: Rispetto per la Vita Il Tredicesimo Addestramento: Generosità Il Quattordicesimo Addestramento: Retta Condotta da: http://www.centrovitaconsapevole.org/index.htm |
Post n°142 pubblicato il 31 Ottobre 2009 da zen_boy
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Post n°141 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da zen_boy
Favole e cacciatori di fortune Un uomo d’affari statunitense, su ordine del medico, si concesse una vacanza in un piccolo villaggio costiero messicano. Incapace di prendere sonno dopo avere ricevuto una telefonata urgente dall’ufficio, si avviò verso il molo per schiarirsi le idee. Lì era attraccata una minuscola imbarcazione con un solo pescatore, carica di tonni pinna gialla. L’americano si complimentò con il messicano per la pesca. “Quanto ci ha messo a pescarli?” domandò l’americano. “Pochissimo tempo” rispose il messicano in un inglese sorprendentemente buono. “Perché non sta fuori di più e prende più pesce?” domandò allora l’americano. “E’ sufficiente per sostenere la mia famiglia e regalarne un po’ agli amici” disse il messicano mentre li scaricava in una cesta . “Ma… Che cosa fa il resto del tempo?”. Il messicano alzò lo sguardo e sorrise. “Dormo fino a tardi, pesco un po’, gioco con i miei figli, faccio una siesta insieme a mia moglie Julia, e giro per il villaggio ogni sera, dove bevo vino e suono la chitarra con i miei amigos. Ho una vita piena e impegnata, señor.” L’americano rise e si allungò in tutta la sua statura. “Signore, mi sono laureato a Harvard con un Master in Business Administration e posso darle una mano. Dovrebbe dedicare più tempo alla pesca e in questo modo potrebbe acquistare una barca più grande. In un attimo, con l’aumento dei profitti, potrebbe comperare numerose barche. Alla fine avrebbe una flotta di pescherecci.” Proseguì. “Invece di vendere quello che pesca a un intermediario, potrebbe vendere direttamente ai clienti, e alla fine potrebbe aprire un conservificio. Controllerebbe il prodotto, la lavorazione e la distribuzione. Naturalmente dovrebbe lasciare questo piccolo villaggio costiero di pescatori e trasferirsi a Città del Messico, poi a Los Angeles e infine a New York, dove potrebbe gestire la sua impresa in espansione con un management appropriato.” Il pescatore messicano domandò: “Ma, señor, quanto ci vorrà per tutto questo?”. Al che l’americano rispose: “Quindici, vent’anni. Massimo venticinque”. “E poi, señor?” L’americano rise e disse: “Questa è la parte migliore. Al momento giusto, lancerebbe un IPO e venderebbe le azioni della sua società al pubblico diventando veramente ricco. Farebbe i milioni”. “Milioni, señor? E poi?” “A quel punto potrebbe ritirarsi e trasferirsi in un piccolo villaggio costiero di pescatori, dove potrebbe dormire fino a tardi, pescare un po’, giocare con i figli, fare una siesta insieme a sua moglie e girare per il villaggio la sera, per bere vino e suonare la chitarra insieme ai suoi amigos…” - |
Il semplice non s'interessa abbastanza a sé per giudicarsi. Tira dritto per la sua strada, il cuore leggero, l'anima in pace, senza meta, senza nostalgia, senza impazienza. Il mondo è il suo regno, e gli basta. Il presente è la sua eternità, e lo colma. Non deve dimostrare niente, poiché non vuole sembrare niente. Non deve cercare alcunché, perché ha tutto a portata di mano". |
Post n°139 pubblicato il 25 Settembre 2009 da zen_boy
Una volta, due monaci, Tanzan e Ekido, stavano attraversando un torrente fangoso quando scorsero una bella ragazza in kimono e sciarpa di seta che cercava, senza riuscirci di fare altrettanto. Tanzan, senza pensarci, la prese in braccio e la portò dall'altra parte. Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. "Noi monaci non avviciniamo le donne" disse a Tanzan " e meno che meno quelle giovani e carine. E' pericoloso. Perché l'hai fatto?". Lo rimproverò. "Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù sulla riva" disse Tanzan. "Tu invece la stai ancora portando con te?". (Racconto Zen tratto da: 101 storie zen) |
Post n°138 pubblicato il 23 Settembre 2009 da zen_boy
Razza, religione, convinzioni, esperienze di vita, lingua, cultura, età... semplicemente il fatto di essere uomini o donne, il lavoro che abbiamo scelto o che non abbiamo potuto scegliere, i gusti... è assolutamente impossibile anche solo tentare di contarle.
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La natura è un ciclo continuo, e con questi giorni volge al termine la calda stagione estiva per far spazio alla stagione autunnale. la pioggia persiste e nutre la terra della cospirata acqua... questa è la natura... Auguro a voi una serena stagione autunnale, tempo di riposo e relax per ricaricare la nostra energia, lasciar andare il passato per prepararci ad una nuova rinascita nella prossima primavera. Un caloroso abbraccio nutra tutti Voi dell'energia dell'amore e gioia e pace vi accompagnino in questo periodo in cui, come la natura, anche Noi stessi, saremo rigenerati. |
Post n°134 pubblicato il 18 Agosto 2009 da zen_boy
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Se abbiamo freddo, troviamo il modo di scaldarci; non ci sottoponiamo a ulteriore freddo; Se abbiamo fame, mangiamo; non ci priviamo ancora di più di cibo; Se siamo arrabbiati, non combattiamo la rabbia con ira, ma cerchiamo di essere gentili con questo essere che sta soffrendo; Se siamo testimoni di una cattiva azione, generiamo sincera bontà e freniamo l’impulso a rifiutare con un mero giudizio la persona che la commette; Con chi è falso, parliamo in modo vero. Può non essere facile. Questa è la via della trasformazione;
La pace non è soltanto il contrario di guerra: pace è di più. Pace è la legge della vita umana. Pace è quando noi agiamo in modo giusto e quando tra ogni singolo essere umano regna la giustizia.
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Post n°132 pubblicato il 26 Luglio 2009 da zen_boy
Come ogni essere, anche il lupo di Gubbio si comportò allo stesso modo in cui gli altri facevano con lui... riceveva violenza e cattiveria dal popolo impaurito, e ricambiava con la stessa moneta... se il popolo avesse saputo che aveva semplicemente bisogno di affetto e nutrimento, donando questo affetto avrebbe potuto ricevere protezione, fiducia ed amore anche dal lupo. Alla nascita in ogni essere è presente questo amore, il nostro cuore è pieno di bontà... non lasciamoci trascinare dalle emozioni negative e manifestiamo la nostra vera natura, tutto ciò verrà ricambiato (non solo dai lupi). Ora vi lascio al racconto. Un sorriso. zen Il Lupo di Gubbio Tutti i cittadini di Gubbio erano chiusi nelle loro case per paura di un Lupo veramente pericoloso e grande . Tutti conoscevano Francesco e chiesero a lui se poteva aiutarli. Francesco accettò e andò a parlare con il Lupo. Si reco alla foresta, e vide arrivare da lui lentamente questo grosso cane. Francesco lo chiamò:”Fratello Lupo , in nome di Dio ti ordino di non farmi male a me e a tutti gl’uomini”. Quando furono vicini Francesco fece il segno della Croce in bocca al Lupo. Poi Francesco gli disse: “Fratello Lupo perchè hai fatto del male ai tuoi fratelli uomini? Tutti ti odiano Fratello Lupo, hanno paura di te, devi smetterla. Ma io sono tuo fratello e voglio che ci sia pace fra te e gli uomini, cosi sarete tutti tranquilli in questa città”. Quando il Lupo capì il suo errore scrollò la testa, fu allora che Francesco disse agli abitanti di Gubbio: “Il Lupo vuole vivere in pace con voi, lo desidera veramente. L’importante che mi promettete che voi darete da mangiare al vostro nuovo Fratello lupo”. Da quel giorno grazie a Francesco e alla buona volontà sia del Lupo che dai cittadini di Gubbio, era tornata la pace e il Lupo passava a trovare gli abitanti, che gli davano da mangiare, come promesso. Il Lupo era diventato il cane di tutti , ed era diventato l’amico di tutti i bambini. Quando morì, alcuni anni dopo tutti gli abitanti piansero perché avevano perso il loro caro amico Fratello Lupo. |
Post n°131 pubblicato il 24 Luglio 2009 da zen_boy
L’ottimismo e lo stress (grazie Mariangela) |
Post n°130 pubblicato il 13 Luglio 2009 da zen_boy
C'era una volta un contadino cinese il cui cavallo era scappato; tutti i vicini quella sera stessa si recarono da lui per esprimergli il loro dispiacere. "Siamo così addolorati di sentire che il tuo cavallo è fuggito. E' una cosa terribile" Il contadino rispose: "Forse." Il giorno successivo il cavallo tornò portandosi dietro sette cavalli selvaggi, e quella sera tutti i vicini tornarono e dissero: "Ma che fortuna! Guarda come sono cambiate le cose. Ora hai otto cavalli!" Il contadino disse: "Forse." Il giorno dopo suo figlio cercò di domare uno di quei cavalli per cavalcarlo, ma venne disarcionato e si ruppe una gamba, al che tutti esclamarono: "Oh, poveraccio. Questa e' una vera disdetta" ma ancora una volta il contadino commentò: "Forse." Il giorno seguente il consiglio di leva si presentò per arruolare gli uomini nell'esercito, e il figlio venne lasciato a casa per via della gamba rotta. Ancora una volta i vicini si fecero intorno per commentare: "Non è fantastico?" ma di nuovo il contadino disse: "Forse." Il contadino si è mantenuto nel rifiuto di guadagno o di perdita, di vantaggio o di svantaggio nello Zen possiamo chiamarlo "non-scegliere" perchè, se ben si pensa non vi è nulla che possieda una caratteristica che sia sempre positiva o sempre negativa! |
Il giardino zen crea un senso di tranquillita', immobilita' e calma; Il giardino Zen Il giardino karesansui, meglio conosciuto in occidente come giardino zen, rappresenta la fusione tra l'arte del giardino giapponese e la filosofia zen. L'estremo simbolismo, talvolta criptico ed inaccessibile ai profani, dello zen, trova la sua espressione all'interno del giardino giapponese con l'assegnazione di un grande valore sia a pochi singoli elementi che al grande protagonista estetico, il vuoto. La pietra, presente in pochi esemplari accuratamente scelti, non solo sta a rappresentare, come nella tradizione, montagne e piante, ma è simbolo di tutte le cose del mondo naturale. Essa si erge a icona dell'esistenza stessa delle cose come le percepiamo, rappresenta la materia in contrapposizione con gli spazi vuoti. Simboli e cenni di Zen La disposizione apparentemente casuale delle pietre, talvolta lontane e solitarie, talvolta vicine e affastellate, richiama non solo la solitudine e l'incapacità dell'uomo di relazionarsi armoniosamente con l'ambiente naturale, ma vuole trasmetterci un messaggio chiaro e distinto: Concepire gli oggetti e gli esseri di questo mondo come entità singole a se stanti significa riconoscere all'esistenza stessa del nostro universo un carattere di tragica solitudine e incomunicabilità. Al contrario, pace ed armoina vengono raggiunte quando si individuano gli spazi vuoti e i rapporti tra gli oggetti materiali come protagonisti e leganti della realtà in continua trasformazione. Il seguace dello zen è un'osservatore, ed è parte della natura. Egli non cerca di comprendere, il suo campo d'azione è l'interazione pacifica con il naturale divenire del mondo materiale Il giardiniere Zen Il curatore del giardino zen, alla luce di quanto detto, si trova davanti ad uno scenario che è bello per la sua semplicità e per la sua naturalità. Quali sono i suoi compiti ? Lo zen dice che di fronte al giardino di roccia c'è solo una cosa da fare: quello che naturalmente deve essere fatto, fare le righe con il rastrello e fondersi con lo spirito intimo della pietra. Raccogliere le foglie, i rami secchi, senza ragione, semplicemente perchè è nell'ordine delle cose che venga fatto. Accettare che non vi sia un motivo e un fine, farsi parte della pietra, farsi parte del vuoto. (Andrea Zabiello) Il giardino "Karesansui", detto anche giardino giapponese in stile "paesaggio secco" esiste da molti secoli. I sacerdoti Zen hanno adottato poi il " Karesansui " assegnando alla sua costruzione uno scopo differente: |
Post n°128 pubblicato il 26 Giugno 2009 da zen_boy
Avere una mente “fervida e creativa” è importante, perché ci permette di sognare ed immaginare continuamente obiettivi da perseguire e da raggiungere. Chi di Voi non ha mai immaginato momenti felici e particolarmente importanti per la propria vita? L’immaginazione ci serve per capire una cosa fondamentale della vita: se ci “accadono” cose negative, significa che spesso le immaginiamo quando siamo preoccupati... quindi ci possono “accadere” anche cose belle se riusciamo ad immaginarle pensando in positivo. La mente umana è uno strumento creativo. Può creare modelli negativi e limitanti che si ripetono con regolarità, oppure nuove opportunità positive. Molte persone non sanno usare il potere della loro mente (probabilmente nemmeno io) e si limitano “solamente” a desiderare delle cose, senza spingersi oltre. Noi, Invece, dobbiamo sforzarci ad usare la Nostra mente, non soltanto per immaginare cose e obiettivi da raggiungere, ma per “focalizzarli” meglio e sentirli parte di Noi. Se impariamo ad usare la Nostra immaginazione in modo positivo, con convinzione e determinazione, possiamo davvero riuscire a ottenere ciò che vogliamo. Il potere della mente è immenso. Attraverso le sensazioni neurologiche (visive, auditive e cinestesico emozionali) le nostre “semplici” immaginazioni possono diventare reali. Ciò in cui crediamo fortemente ha maggiori probabilità di realizzarsi. Crearci un futuro cupo e triste, oppure vincente….dipende solamente da Noi. Dal nostro modo di pensare, di immaginare le cose, di sognarle. Se non avete mai sognato….cominciate subito a farlo; se lo fate già…non smettete mai. Non abbiate mai paura di volare con la Vostra immaginazione, ma ricordate: se la usate per creare visioni negative e distruttive, nella Vostra vita accadranno sempre cose spiacevoli. Se invece applicate la Vostra immaginazione in modo positivo, la Vostra vita comincerà subito a migliorare. La prossima volta che volete “sognare” sul Vostro futuro, cercate di visualizzare con forza quello che desiderate veramente. Forse, sarà più facile raggiungerlo. Termino con una massima di Edmund Spenser: “E’ la mente che ti fa essere buono o cattivo, che ti rende misero o felice, ricco o povero”. (ho preso spunto da: www.piuchepuoi.it)
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La forza della mente riesce a veicolare il corpo ovunque lei "desidera", essa ha un'energia universale molto, molto più forte del Corpo. Tutto ciò spiega come sia importante preservare la "lucidità mentale", cioè un "atteggiamento mentale positivo". Come viene evidenziato nello "Zen", nella filosofia Buddhista, è importante attuare nella realtà il concetto del "Non mente - non pensiero" , cioè non essere condizionati dalla nostra mente, dai nostri pensieri, non esserne succubi, ma "controllarla" e gestire ogni afflizione mentale. A breve distanza dal periodo in cui mi sono avvicinato alla corsa, ho iniziato a conoscere lo Zen e la filosofia Buddista. Ad innamorarmi dell'oriente di tutto quello che fosse meditazione, storie zen, aforismi zen e maestri zen. La Corsa è una vera "Valvola di sfogo", un momento per allontanare e "calmare la mente" dalla quotidianità, un momento di "Meditazione Attiva", ove la mente "viaggia", immagina e assapora luoghi e atmosfere di raffinata bellezza, trasmettendo una "vibrazione di energia", infondendo una piacevole sensazione di benessere psico-fisico. Tramite la pratica quotidiana della Corsa possiamo influenzare la Nostra Psiche e la nostra Mente, ed essa infonde energia al Corpo, inebriandolo di una "sublime leggerezza". "Corsa & Zen" è un connubio vincente: la corsa, "meditazione attiva" e lo Zazen, "meditazione passiva" (ma non ne son convinto...), che si integra molto bene con la Corsa. Anche correre in Libertà è un modo per contemplare la natura, apprezzare la fatica e lo sforzo, immersi in paesaggi sempre meravigliosi! Un saluto a tutti Voi. zen |
INFO
BUDDHA BAR NATURE
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INTRODUZIONE ALLO ZEN
(Video di zensoul)
Lo Zen è la nostra vera vita, libera e incondizionata, quella che nel buddismo si chiama natura di Buddha. Tutti siamo liberi e incondizionati in origine, dobbiamo solo tornare a fare questa esperienza, e lo zen ci può indicare come.
(testo estatto da Zen/Emozioni/ning)
IL NETTARE DELLA VITA E VIDEO
OM MANI PADME HUM
" O gioiello sul fior di loto, concedimi tutte le realizzazioni"
oppure
" Concedimi l'ispirazione per ottenere l'unione di metodo e saggezza".
OM purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'orgoglio
MA purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'invidia e dalla gelosia
NI purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'attaccamento e dal desiderio
PE purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'ignoranza
ME purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'avidità e dall'avarizia
HUNG purifica tutte le impressioni dannose sorte dalla rabbia e dall'odio
GAYATRI MANTRA
Om
Bhur Buvaha Suvaha
Thath Savathur Varenyam
Bhargo Devasya Demahi
Dhiyo Yonaha Prachodayath
ॐ भूर्भुव: स्व: तत्सवितुर्वरेण्यं ।
भर्गो देवस्य धीमहि, धीयो यो न: प्रचोदयात् ।।
MASSIMO RISPETTO
Ad esempio nella religione cristiana la croce è un simbolo di Gesù Cristo. Nell'Islam la mezzaluna è un tipico simbolo. Nella religione ebraica la stella a sei punte ci riporta a Davide e più in generale a tutta la religione ebraica.
Ciascuno di noi può avere idee differenti ma, alla base di tutto c'è il rispetto reciproco... non ha senso lottare per il proprio credo, ci arricchiremmo di più condividendo i nostri pensieri ed imparando a conoscere le idee degli altri.
zen
Inviato da: xxxangela
il 15/12/2015 alle 07:04
Inviato da: silvia79dgl1
il 29/05/2013 alle 00:19
Inviato da: jula1976
il 30/08/2012 alle 21:18
Inviato da: xxxangela
il 07/01/2012 alle 10:24
Inviato da: zen_boy
il 24/12/2011 alle 21:39