LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 5


La parola-chiave della Quaresima è "riconciliazione". Non solo con Dio ma anche con gli uomini, perché i due aspetti sono intimamente legati. Non c'è Dio senza gli altri, e viceversa. Per questo Gesù ci ha insegnato a pregare dicendo "Padre nostro", che significa "Padre mio" e contemporaneamente "Padre tuo", Padre mio e Padre del mio fratello, ma anche del mio nemico (che continua a essere mio fratello anche se io non lo considero tale).S.Antonio di Padova diceva che l'amore per Dio e quello verso il prossimo sono "amori gemelli".Noi però facciamo fatica a pensare in questo modo. Invece di tenere unite le cose, abbiamo bisogno di separarle. L'istinto del diàbolon (in greco: divisore) ci pervade.Abbiamo bisogno di essere guariti. Liberati. Rigenerati.  Se ti lasci fare, Dio ti risana aprendoti all'altro. Ti restituisce la capacità di stare in relazione con Lui e con gli altri. "Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono" (Mt 5,23-24).In genere non si dice, ma... la riconciliazione è un comandamento! Forse quello che osserviamo di meno.- Letture del giorno: giovedì 17 marzo