LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 10


La Quaresima è tempo di poche parole: "Sì sì, no no. Il di più viene dal Maligno".Il primo segno di conversione è forse la scelta di non barare. Dire sì se è sì, no se è no. Giocare a carte scoperte, senza trucchi. Rinunciando alle uscite di sicurezza, che sono tanto comode per togliersi d'impaccio e mettersi in salvo in caso di difficoltà.Non è facile smettere di giocare contemporaneamente su più tavoli, ma è necessario. Troppe volte pronunciamo una parola che di fatto non significa ciò che dice. Le parole sono importanti.Non sono soltanto suoni, ma in qualche modo "sacramenti del reale". In ebraico il termine dabàr significa contemporaneamente "parola" e "cosa", "parola" e "fatto". In questa prospettiva l'antitesi a cui siamo abituati "fatti, non parole" è del tutto priva di senso.Se però le parole divorziano dalla realtà, se tra ciò che diciamo e ciò che facciamo subentra uno iato, la vita diventa menzogna. E, prima o poi, tutto diventa possibile.Veglia sulle tue parole se vuoi davvero cambiare vita. Come dice il libro dei Proverbi: "Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore, / perché da esso sgorga la vita. / Tieni lontano da te la bocca bugiarda / e allontana da te le labbra perverse". - Letture del giorno: martedì 22 marzo