LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 11


Ci sono parole nel Vangelo che danno fastidio, anzi fanno male. Per esempio il comando di amare i nemici: lo leggi con noncuranza finché i nemici non ce li hai. Se però la vita ti ha segnato duramente con esperienze negative, questa parola di Gesù è come sale strofinato sulla ferita.Come può chiedermi questo? Perché dovrei amare chi mi ha fatto o mi sta facendo del male?Sono interrogativi a cui Gesù fondamentalmente non risponde. O, meglio, risponde con la sua vita consegnata al Padre sulla croce dicendo:"Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno" (Lc 22,34). L'amore per il nemico non è una variante rara dell'amore, ma la sua forma paradigmatica perché esprime nel modo più chiaro possibile la gratuità dell'amore.Dunque: chi vuole imparare ad amare non pensi che l'amore del nemico sia una richiesta che viene fatta solo ad alcuni dotati di spalle forti per poterla sopportare. Non è così: la disponibilità ad amare il diverso, l'estraneo, addirittura il nemico è la porta da cui si accede all'amore (in greco agàpe).Se siamo onesti, ognuno di noi ha qualche "nemico" con cui esercitare il proprio cuore... Puoi cominciare a pregare per lui, come dice il Vangelo.  Attraverso la preghiera ci si mette in cammino sulla via della guarigione e della liberazione dal risentimento. - Letture del giorno: mercoledì 23 marzo