LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 26


Il brano della Genesi dice una cosa semplicissima (dal punto di vista di Dio) e piuttosto difficile da comprendere (dal nostro punto di vista): il Signore dimostra il suo amore per tutti stando vicino al più povero. Quando Lia è trascurata dal marito Giacobbe, Dio si accorge di lei e la benedice con la gioia della maternità. Più tardi, quando la situazione si capovolge, Dio consola (cioè libera) Rachele donandole il piccolo Giuseppe, che sarà destinato ad essere un grande nella terra dei Faraoni.Nell'agire di Dio questa è una costante: Dio ama tutti stando dalla parte del povero.*   *   *Nel vangelo di Matteo si legge la parabola della casa sulla roccia, che affronta il tema - divenuto oggi quasi incomprensibile - dell'obbedienza: "Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia" (Mt 7,24). Obbedienza è termine che suona male alle nostre orecchie: ci fa pensare all'imposizione di una volontà esterna che annichilisce la nostra autonomia. Ma nella Bibbia non è così, perché Dio non è un generale né tanto meno un dittatore. Obbedienza deriva dal latino ob-audire, ascoltare (chi obbedisce è uno talmente impegnato nell'ascolto da trasformare le parole in fatti). Per usare le parole del teologo-martire Bonhoeffer (luterano): obbedienza significa "abbandonarsi alla parola di Gesù Cristo, con­siderarla come un terreno più solido di qualsiasi altra sicurezza del mondo" (da Sequela, 1937). Non dire che ascolti, se non fai! - Letture del giorno: giovedì 7 aprile