LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 34


Il rapporto con Dio e con gli altri passa inevitabilmente attraverso le cose. Al punto che il nostro rapporto con le cose dice la qualità dell'io e delle relazioni con gli altri.L'uomo rapace non potrà mai essere fratello. Finché non avrà deposto gli artigli e il becco adunco non sarà capace di vivere la fraternità che presuppone la logica eucaristica del pane spezzato.L'uomo-che-vive-di-cose non conosce "l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità" (Ef 3,18) dello Spirito. Scriveva il pensatore ebraico Abraham Joshua Heschel (1907-72) nel  volume dedicato al Sabato:Nella civiltà tecnica, noi consumiamo il tempo per guadagnare lo spazio. Accrescere il nostro potere sullo spazio è il nostro principale obiettivo. Tuttavia avere di più non significa essere di più: il potere che noi conseguiamo sullo spazio termina bruscamente alla linea di confine del tempo: e il tempo è il cuore dell'esistenza.Bisogna finalmente comprendere che le cose sono solo cose, non sono altro che cose. Il senso della vita è oltre.Liberarsi dall'idolatria delle cose è, forse, è la conversione più difficile.- Venerdì di Quaresima: "feria aliturgica"