LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2011, GIORNO 38


Ci sono amici e amici...Gli amici di Giobbe lo assillano e lo tormentano con parole in apparenza religiose: "Se ti sono capitate tutte queste disgrazie, ci sarà una ragione... Evidentemente hai commesso qualche colpa che Dio ora punisce". Giobbe si ribella a questa lettura superficiale: "È poi vero che io abbia sbagliato e che persista nel mio errore?" (Gb 19,4). Ragiona come i maghi della corte del Faraone: "Digitus Dei est hic" (Es 8,15). "Qui c'è il dito di Dio che mi schiaccia, anche se io non ho colpe da rimproverarmi". Rivolgendosi agli amici teologi dice: "Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei, perché la mano di Dio mi ha percosso! Perché vi accanite contro di me, come Dio, e non siete mai sazi della mia carne?" (Gb 19,21). La seconda lettura descrive una relazione di amicizia completamente diversa: "Uscì Tobia in cerca di qualcuno pratico della strada, che lo accompagnasse nella Media. Uscì e si trovò davanti l’angelo Raffaele, non sospettando minimamente che fosse un angelo di Dio" (Tb 5,4).Durante il viaggio Raffaele si dimostra amico di Tobia e guida sicura nelle difficoltà.Viene da dire: gli amici di Giobbe avevano l'etichetta di teologi ma in realtà non conoscevano Dio. L'angelo Raffaele invece ha esperienza di Dio, ma a guardarlo dall'esterno non si direbbe. In conclusione, quando hai a che fare con Dio scegli con cura i tuoi amici e consiglieri:1) a volte, ciò che sembra pio è una bestemmia 2) Dio agisce nella storia, ma non porta il distintivo.- Letture del giorno: martedì santo - 19 aprile