LA SCOMMESSA

TRIDUO PASQUALE 2011: VENERDI' SANTO


Venerdì nella passione del Signore. E' in qualche modo il giorno verso cui Gesù ha camminato fin dall'inizio del suo ministero.E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: "Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini".Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c'è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi (Mc 8,31-38). Il teologo luterano Bonhoeffer, ucciso durante il nazismo, commenta così:Soffrire ed essere riprovati non sono la stessa cosa. Anche nella passione Gesù sarebbe potuto infatti restare il Cristo acclamato. La passione sarebbe potuta ancora essere oggetto di tutta la compassione e ammirazione del mondo. Nel suo aspetto tragico, la passione avrebbe potuto conservare un proprio specifico valore, un proprio onore, una propria dignità. Ma Gesù è il Cristo riprovato nella passione. L’essere riprovato toglie alla passione ogni dignità e onore. Essa non può che essere una passione disonorevole. Passione e riprovazione compendiano la croce di Gesù. La morte in croce significa patire e morire come chi è riprovato ed espulso. [...] Come Cristo è tale solo in quanto patisce ed è riprovato, così il discepolo è tale solo in quanto discepolo che patisce ed è riprovato, che è crocefisso insieme a Cristo. La sequela come vincolo alla persona di Gesù pone colui che si colloca in essa sotto la legge di Cristo, cioè la croce. [...] La croce non è assolutamente soltanto patire, ma è patire e insieme è l'essere riprovati” Dietrich Bonhoeffer, Sequela (Queriniana, Brescia 1997, p. 75-78)- Letture del giorno: venerdì santo - 22 aprile