LA SCOMMESSA

L'IMPEGNO TIEPIDO DI PADERNO DUGNANO CONTRO LA 'NDRANGHETA


Pino Masciari lunedì scorso a Paderno Dugnano: "Era necessario e doveroso che il Sindaco stesse qui...".  A seguito del comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale che annuncia per il 7 giugno la firma del Protocollo antimafia con la Prefettura, l'amico Massimo Negrisoli si è detto soddisfatto di quanto realizzato dal Sindaco Alparone in quest'ambito: Paderno Dugnano dice NO alla mafia.Tanta soddisfazione non mi pare condivisibile (attendo soprattutto di conoscere nel dettaglio i contenuti del Protocollo che verrà firmato).  Se intendo bene, tale Protocollo formalizzerà una sorta di coordinamento istituzionale per rendere più agevole quanto è già previsto dalla normativa e dalla mission dei vari enti coinvolti (Comuni e Prefettura). Sul web si possono trovare numerosi esempi di "protocolli di legalità" che coinvolgono varie istituzioni. Sono iniziative certamente utili (più gli enti si coordinano e lavorano insieme, meglio è), ma non mi sembrano sufficienti per poter affermare che "abbiamo fatto tutto quello che bisognava fare".No, secondo me, Paderno Dugnano non può dire di aver fatto tutto il possibile contro le mafie. Il cammino è solo all'inizio e procede, purtroppo, con grande lentezza. L'enfasi sull'Osservatorio non ci distragga da un particolare non secondario: il nostro Comune non si è costituito "parte civile" nei processi contro la 'ndrangheta, come invece hanno fatto i Comuni di Bollate e Pavia. Su questo si veda l'articolo apparso ieri sul Giorno (edizione Rho-Bollate): Alla sbarra il boss Mandalari. Bollate insiste: noi parte civile.Dopo che per mesi e mesi il Sindaco Alparone ha ripetuto che la nostra città ha subito un danno grave e una terribile offesa per i fatti accaduti, adesso sceglie di non costituirsi parte civile. Fatico a comprendere.Sul Notiziario (da oggi in edicola) il Sindaco motiva così la decisione: "Abbiamo fatto una scelta più forte della semplice costituzione in parte civile. Abbiamo presentato al Tribunale di Monza una richiesta di approfondimento delle indagini rispetto al caso Infinito. Un'istanza per stralciare ed approfondire quanto scritto nell'ordinanza".La spiegazione non mi convince. Ho l'impressione che le due azioni non si oppongano: costituirsi "parte civile" vuol dire partecipare al processo dichiarandosi parte offesa, mentre chiedere un approfondimento delle indagini significa sollecitare ulteriori iniziative di inchiesta su una questione che presenta elementi da chiarire. Da profano direi che il costituirsi parte civile sia "il minimo da fare" se si ritiene di essere stati danneggiati, mentre ciò che l'Amministrazione ha richiesto rappresenti "il massimo da raggiungere". La seconda azione non esclude la prima, anzi la presuppone. O sbaglio?Perché Bollate ha deciso di costituirsi parte civile? Sul sito di ANCI Lombardia il Sindaco Stefania Lorusso lo spiega in questi termini: Anche Bollate parte civile contro la mafia. *   *   *A proposito di Bollate pubblico qui sotto l'intervento di Frediano Manzi (Associazione S.O.S. Racket e Usura) durante il Consiglio Comunale aperto di Bollate del 14 ottobre 2010 (il video è tratto dal sito QuiBollateLibera).Da notare:la richiesta di fare chiarezza sulla cosiddetta "Cava Bossi" non lontana dall'area ex Tonolli (vedi su questo blog il post del 16 marzo);il questionario per il monitoraggio dei fenomeni di racket e usura (il questionario è stato proposto anche a Paderno Dugnano? che fine ha fatto?);su iniziativa di S.O.S. Racket e Usura a Bollate due imprenditori hanno presentato denuncia per estorsione nei confronti di Vincenzo Mandalari;la valutazione fortemente critica dell'Osservatorio antimafia proposto dai Sindaci.