LA SCOMMESSA

I FURBETTI DELL'EVASIONE E I MAFIOSI DI PROFESSIONE


 Il Presidente della Commissione Antimafia On. Giuseppe Pisanu ha recentemente indicato un criterio preciso nella lotta alla criminalità organizzata. L'ho letto un paio di giorni fa sul Sole 24 Ore: «Mi chiedo come sia possibile battere militarmente la mafia, se non la si sconfigge contemporaneamente sul terreno dell'economia, delle relazioni sociali, della pubblica amministrazione e della stessa moralità politica».Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: le mafie sono "economie criminali" che tendono a entrare nei settori "puliti" producendo così un pericoloso inquinamento del tessuto economico e finanziario.Per contrastare questo processo occorre riscoprire valori ormai desueti, come l'onestà, l'integrità morale, la sincerità, la trasparenza, la sobrietà, la ricerca del bene comune, ecc...Senza questi presupposti, qualsiasi lotta alle mafie è priva di efficacia. 
 Propongo un ragionamento semplice, addirittura semplicistico, che però aiuta a essere concreti:L'economia si può suddividere in due macroinsiemi: da una parte c'è l'economia legale e dall'altra c'è l'economia illegale.L'economia legale è l'insieme di attività economiche che si svolgono alla luce del sole e non hanno nulla da nascondere.L'economia illegale invece si può suddividere in due ambiti (distinti ma non separati): da una parte c'è l'economia illegale dei furbetti e dei furboni e dall'altra c'è l'economia illegale dei criminali veri e propri. La prima è quell'ampio settore economico che elude o evade il fisco, non rispetta integralmente le normative e cerca di barcamenarsi alla meglio per trarre maggiori vantaggi. In genere i furbetti/furboni che praticano questo tipo di economia illegale si sentono fondamentalmente onesti e sostengono di essere impossibilitati a rispettare le leggi dal momento che queste ai loro occhi sarebbero inique. Secondo il loro modo di pensare, chi non rispetta le regole non può essere colpevolizzato: è solo una vittima di un sistema burocratico esoso e oggettivamente insopportabile...L'economia criminale invece comprende tutte quelle attività - lecite e illecite - che non solo non rispettano per comodo la legge, ma obbediscono ad un sistema normativo totalmente diverso, del tutto alternativo a quello dello stato. Come si dice: le mafie si comportano come "uno stato nello stato". Non cercano solo qualche vantaggio economico, ma si propongono di raggiungere l'obiettivo (=arricchirsi) con ogni mezzo possibile.Particolare da non sottovalutare: tra l'economia illegale per così dire "buona" (quella dei furbetti e dei furboni) e l'economia illegale cattiva (cioè l'economia criminale delle mafie) esistono dei rapporti, spesso inconsapevoli, che è difficile mettere a fuoco e portare allo scoperto. Detto con parole facili: nessun "furbetto" accetterà mai di essere messo fianco a fianco dei criminali di professione, eppure questi per fare i loro sporchi affari si avvalgono (e non poco) della zona grigia in cui brulicano furbetti e furboni...In conclusione: se vogliamo vincere le mafie non è sufficiente aumentare i controlli di polizia o rafforzare l'azione della magistratura. Occorre combattere l'economia illegale tout court, senza esclusione di colpi. Cominciando dagli scontrini fiscali e dalle fatture...Altrimenti non se ne esce.