LA SCOMMESSA

EX CAVA BOSSI: DAL 26 GIUGNO PRESIDIO PERMANENTE. MINACCE A MANZI


13-1-2011: Frediano Manzi interviene in Aula Consiliare a Paderno Dugnano Sul Giorno del 19 giugno (edizione di Rho) si può leggere un articolo che aggiorna sulla vicenda della ex Cava Bossi di Bollate di cui ho riferito più volte (vedi post del 4 giugno):- Tempo scaduto. Al via il presidio nell'ex cava Bossi*   *   * In relazione a questa azione di sensibilizzazione civile, pubblico di seguito il comunicato stampa che ho ricevuto da Frediano Manzi (associazione SOS Racket e Usura):LETTERA APERTA AL PREFETTO DI MILANO GIAN VALERIO LOMBARDI SULLE GRAVI E CONTINUE INTIMIDAZIONI RICEVUTE.IERI L'ENNESIMO EPISODIO DI INTIMIDAZIONE NEI MIEI CONFRONTI E' AVVENUTO (ED E' LA SECONDA VOLTA A GARBAGNATE MILANESE NEGLI ULTIMI DUE MESI) NEI MIEI CONFRONTI DA PARTE DI UN PLURIPREGIUDICATO, CHE HA TENTATO INIZIALMENTE DI SPERONARMI CON LA SUA AUTO E DOPO DINNANZI ALLE FORZE DELL'ORDINE MI HA MINACCIATO DI MORTE. Si sta ripetendo a Garbagnate Milanese, cittadina dove ho la sede provvisoria dell'associazione Sos racket e usura, e di due  attivita' commerciali, lo squallido teatrino che e' avvenuto nei mesi scorsi nella citta' di Milano, dove ero e sono tuttora costretto ad essere "scortato" dalle forze dell'ordine, per entrare in alcune vie della citta'. Per la seconda volta in due mesi due noti pluripregiudicati,mi hanno pesantemente minacciato, mentre percorrevo in auto alcune vie di Garbagnate. Il 22 aprile di quest'anno, il noto pluripregiudicato ***, dinnanzi a numerosi testimoni, davanti al bar di sua propieta' in via ***,mi ha minacciato di morte ed io ho presentato regolare denuncia all'Autorita' Giudiziaria.Ieri un altro pluripregiudicato ha tentato piu' volte di speronarmi con la sua autovettura per costringermi a fermarmi, e grazie all'intervento tempestivo delle forze dell'ordine da me chiamate e' stato bloccato ed identificato. Anche in questo caso dinnanzi ai Carabinieri mi minacciava di morte. Denuncia presentata regolarmente alle forze dell'ordine. Il 3 giugno durante un presidio a Bollate dinnanzi alla "ex Cava Bossi" per protestare per la pesante infiltrazione criminale che ruota intorno alla cava e denunciare che all'interno della stessa sono stati interrati rifiuti tossici, tutti i componenti del presidio, sono stati fotografati e filmati di nascosto (come nello stile dei Vigliacchi) da personale della cava.Questi sono solo alcuni episoli di intimidazione che ho denunciato negli ultimi mesi,mentre altri,anche molto piu' gravi non ne ho mai fatto menzione, vista la totale inefficienza del servizio di Tutela Dinamica da Lei disposto nei confronti della mia persona e della mia famiglia. Servizio inefficente, non a causa dell'inerzia di chi mi tutela, ma sicuramente inadeguato per la mia sovraesposizione che da anni attraverso la mia associazione stiamo facendo su tutto il territorio della nostra Regione Lombardia devastata dalla presenza della 'Ndrangheta. Infiltrazione Mafiosa che Lei ha scelleratamente negato dinnanzi alla Commissione Parlamentare Atimafia, venuta a Milano e mai smentite, neanche dopo l'operazione Infinito, avvenuta dopo pochi mesi dalle Sue affermazioni.Ha negato persino due anni fa' l'abusivismo diffuso a Milano nei quartieri popolari, abusivismo gestito da organizzazioni criminali che da vent'anni si sono di fatto sostituite alle Istituzioni, fenomeno stroncato solo ed unicamente alle denunce da noi prodotte.Ecco il motivo per cui il 16 gennaio ed il 17 marzo di quest'anno, Le ho inviato due lettere alle quali Lei non si e' degnato neanche di rispondermi, attraverso le quali le chiedevo la revoca immediata del "Servizio di Tutela Dinamica" da Lei disposta, ed oggi 19 giugno sono qui ancora a chiederLe per la terza volta di revocarla.Da mesi ormai sono costretto a cambiare continuamente orari e percorsi per autotutelarmi, per evitare che si ripetano i gravi episodi che Le ho appena descritto (sperando che Lei sia stato informato), e da oggi mi vedo costretto a rivolgermi ad un "istituto di vigilanza privata", affinche' venga salvaguardata l'incolumita' mia e della mia famiglia.Da troppo tempo sto pubblicamente denunciando che l'omerta' in Lombardia si sta diffondendo, che il nostro territorio si sta trasformando e somigliando sempre di piu' a quelle terre siciliane, calabresi e campane, dove la criminalita' si e' da tempo insediata. Non si denuncia perche' non si ha piu' fiducia nelle Istituzioni, Istituzioni che Lei rappresenta e che negano la presenza criminale diffusa e radicata sul nostro territorio.Vede Signor Prefetto, l'associazione che io dirigo da oltre vent'anni gratuitamente al sevizio dei cittadini, fa dell'antimafia vera  e non da tastiera, scende nelle piazze al fianco della gente per dare coraggio, sovraesponendosi e mettendoci la faccia, per indicare che la denuncia e' l'unica strada percorribile, che bisogna avere fiducia nelle istituzioni. Purtroppo esempi come il mio o quello di centinaia di altri imprenditori che hanno il coraggio di denunciare uomini, metodi e sistemi mafiosi, sono troppo spesso lasciati soli, e questo alimenta e diffonde come un cancro l'omerta', che si e' impadronita delle nostre coscienze.Frediano Manzi Associazione sos racket e usuraMilano 19 giugno 2011