LA SCOMMESSA

GUARDARE NEGLI OCCHI I RAGAZZI DI LAMPEDUSA


 L'ultima notizia che arriva da Lampedusa mi fa molto male: Tragedia dei migranti, soffocati dai gas: 25 cadaveri nella stiva del barcone. Sabato pomeriggio sono stato con la mia famiglia a Barzio a trovare gli amici del COE (ong della Diocesi di Milano attiva in Italia e nel sud del mondo). Fra l'altro abbiamo conosciuto di persona i 16 "ragazzi di Lampedusa" che nel maggio scorso la Provincia di Lecco e la Regione Lombardia hanno affidato al COE (in collaborazione con la Caritas) in attesa di capire quale sarà il loro futuro.Mio figlio Paolo ha giocato a ping pong con alcuni di loro e si chiedeva come mai non parlassero quasi per niente in italiano. Le amiche del COE (Rosella, Lisetta, Carla...) ci hanno spiegato la loro storia e siamo rimasti impressionati. Dei 16 ragazzi (tutti provenienti dalla Libia dove si trovavano per lavoro) solo 4 sono cristiani, un cattolico e tre protestanti. Gli altri sono musulmani. Sono originari di vari paesi: Camerun, Nigeria, Costa d'Avorio, Mali, Sudan... Tra loro comunicano con quel po' di arabo che hanno imparato stando in Libia per lavorare. Non volevano venire in Italia, sono stati forzati a partire dai libici. Tra loro sono molto uniti e non hanno creato problemi al COE che li ospita. Hanno alle spalle storie infernali (uno di loro ha visto la moglie caricata a forza su un altro barcone, poi affondato). I primi tempi non riuscivano a sorridere e adesso si chiedono quale sarà il loro futuro...Eccoli in un filmato pubblicato qualche giorno fa su YouTube: Mi viene in mente l'appello lanciato alcuni mesi fa da Massimo Barison dell'associazione Effetto Terra (vedi post del 6 maggio), che purtroppo è caduto nel vuoto. A Paderno Dugnano questa tragica emergenza non ha trovato nessuna risposta. "E' vietato essere indifferenti..." ha detto ieri il Papa, riferendosi all'emergenza del Corno d'Africa (Angelus 31 luglio).