LA SCOMMESSA

UNA PAROLA SULLA GUERRA IN LIBIA


 In questi giorni i mezzi di comunicazione ci informano insistentemente (ma a modo loro) sulla guerra in Libia. Da quel che vedo non emerge la verità a tutto tondo su quello che sta succedendo in queste ore a Tripoli. Per avere un quadro più completo riporto due interventi di Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink) che cercano di illuminare il cono d'ombra delle cose che i grandi media non dicono:- Lettera a Corradino Mineo (Rainews 24) - Si conclude in un bagno di sangue l'ultima guerra umanitaria della NATOMa queste parole valgono poco...A giustificare la guerra ci saranno sempre i cosiddetti realisti, come li chiamava don Primo Mazzolari:«Queste idee sono belle: vengono dal vangelo; però la realtà è un’altra; il concreto è diverso. Un conto la teoria, un conto la realtà. La pace e, quindi, anche il Vangelo è l’utopia, la guerra è la concretezza. Cioè il Vangelo è riservato agli idealisti e agli acchiappanuvole; la realtà non corrisponderà mai al Vangelo. Il realismo guarda al Vangelo come a un intralcio. Questi testi stanno bene in Chiesa, ma la banca, il commercio, l’industria, la guerra, la politica è un’altra cosa». [Don Primo Mazzolari, Tu non uccidere, 1a edizione (anonima) 1955] Per approfondire il pensiero di don Mazzolari sulla guerra leggi la relazione del teologo moralista Luigi Lorenzetti: "Tu non uccidere": Don Primo Mazzolari e la pace