LA SCOMMESSA

DA TETTAMANZI UN INVITO A GUARDARE AVANTI


 Commovente ieri sera l'ultimo Pontificale dell'Arcivescovo Tettamanzi in Duomo.Tra le cose che sono state dette molte meritano di essere riprese e meditate: anzitutto l'omelia del Cardinale, ma anche il saluto del Vicario generale e il ringraziamento del Consiglio pastorale. Da quest'ultimo testo traggo un passaggio che mi sembra importante guardando al futuro:Un grazie particolare Le rivolgiamo per aver voluto scommettere sul ruolo di noi laici. Come non ricordare la Sua accorata esortazione al Convegno di Verona del 2006 che ci ha infiammato i cuori:  «È venuta l’ora nella quale “la splendida ‘teoria’ sul laicato espressa dal Concilio possa diventate un’autentica ‘prassi’ ecclesiale” (Ch. L., 2). E l’ora è aperta, conserva tutta la sua urgenza, ma va accelerata».  L’accelerazione non è da Lei pensata come riferita alla carenza di vocazioni presbiterali, ma l'ha posta "per la missione evangelizzatrice della Chiesa e per il servizio al bene comune della società, in una parola per la testimonianza cristiana e umana nell’attuale situazione del mondo". Che cosa significa a Paderno Dugnano scommettere sul laicato e favorirne la crescita e l'autonomia? E' una domanda che, se presa sul serio, ha la forza di rinnovare profondamente il volto della Chiesa. Mi piacerebbe vedere a Paderno un laicato cattolico più coraggioso, più autonomo, meno gregario rispetto al clero... La Chiesa non ha nulla da temere dalla presenza di laici maturi e propositivi, capaci di guardare avanti - come ha detto ieri il Cardinale Tettamanzi - "con animo libero e con autentica passione per la nostra Chiesa". Anche a questo servono le ormai prossime elezioni per il rinnovo dei Consigli pastorali (16 ottobre).