LA SCOMMESSA

CONTRO LA MAFIA SI PUO' FARE DI PIU'. LETTERA APERTA AL SINDACO


 Ho inviato questo messaggio e-mail al Sindaco Alparone:Egregio Signor Sindaco,                            da tempo, attraverso il blog La Scommessa, mi impegno a tenere viva l'attenzione sulla presenza e azione delle mafie nel Nord Italia, ed in particolare nel Nord Milano. Ho iniziato a farlo molto prima che l'Operazione "Infinito" del luglio 2010 imponesse il tema all'attenzione di tutti, anche di quanti ritenevano che il problema non riguardasse il nostro territorio. Più volte ho pubblicamente auspicato un maggiore impegno da parte dell'Amministrazione Comunale da Lei guidata, ma finora non ho visto passi significativi. Si dice che Lei preferisca non muovere troppo le acque, per questo eviterebbe di dare impulso a una decisa azione antimafia (informazione puntuale, sensibilizzazione e formazione delle coscienze, trasparenza amministrativa, lavoro di rete con istituzioni e società civile, potenziamento del tasso effettivo di legalità del territorio...).Attraverso il blog ho più volte ricordato che la mafia che dobbiamo maggiormente temere e combattere è l'economia criminale che in modo subdolo e nascosto rischia di inquinare anche il nostro ambiente.
A tale proposito La invito a leggere con attenzione l'articolo di Roberto Saviano La maschera caduta, apparso ieri in prima pagina su Repubblica. Mi pare che riassuma bene ciò che deve attirare la nostra attenzione.Il Nord è il luogo del silenzio facile, degli affari redditizi, dell'inesistente cultura dell'antimafia nelle istituzioni e di una robusta omertà da parte di tutti. Un luogo perfetto. (...)Il meccanismo di insediamento è capillare. L'imprenditoria del Nord Italia ha un canale di approvvigionamento di capitali attraverso il narcotraffico. L'economia italiana che già da anni subisce una progressiva crisi ha trovato nel territorio dell'illegalità capitali freschi. Soprattutto liquidi. (...)[Al Nord] non ci sono pungiture, non ci sono battesimi, non ci sono pistole in faccia. I personaggi di questa inchiesta entrano in rapporto con i boss come se fossero normali interlocutori, senza dar troppo peso morale al proprio comportamento. Sembrano non avere neanche piena coscienza di quello che fanno. Forse hanno la sensazione, molto italiana, che così fan tutti, anzi che qualcuno starà facendo sicuramente peggio di loro. (...)Sempre di più il coinvolgimento di settori di società con il mondo criminale avviene seguendo un percorso imprenditoriale e politico almeno all'apparenza lineare, in cui i momenti di illegalità sono appunto "momento". Fasi che servono per guadagnare di più, per ottenere favori, per emergere nel proprio campo. E in quanto "fasi" le persone che le vivono si perdonano facilmente, non si sentono nè traditrici né corrotti. (...)Contro l'economia criminale occorre un'azione decisa e continuativa, ampiamente condivisa. Al riguardo, un altro strumento utile è il libro Soldi sporchi del procuratore Pietro Grasso (di recente pubblicazione per conto di Dalai Editore).Chi come Lei  in questo momento amministra la Città ha il dovere del coraggio e dell'intraprendenza. Deve mettersi alla guida di un movimento di riscatto morale e civile che, partendo dalle piccole cose, giunga a ridefinire l'intero quadro socio-economico.Attendo cortesemente una Sua risposta, che pubblicherò volentieri sul blog. Non mi dica però che ha già fatto molto: la Commissione speciale di controllo, il protocollo di legalità firmato di recente dopo troppo lunga attesa, la costituzione di parte civile al processo (pur essendo Lei inizialmente di diverso avviso), ecc.. ecc... Il poco fatto finora non mi interessa: spero vivamente che Lei abbia intenzione di fare di più.A Paderno Dugnano è ora di cominciare a ragionare in modo serio sull'inquinamento mafioso a cui è esposta l'economia locale, mettendo in moto un vasto processo di legalità che possa rinnovare profondamente il tessuto sociale. Un cordiale saluto con la speranza di un riscontro,                                                                    Giovanni Giuranna