LA SCOMMESSA

IL CARD. SCOLA HA PARLATO DI "OSCENITA' NELL'USO DEI BENI"


Per approfondire la riflessione sul Discorso alla città del card. Scola riprendo volentieri il commento video di Fabio Pizzul (ex Presidente dell'Azione Cattolica Ambrosiana e attualmente consigliere regionale PD)."A mio giudizio - ha detto martedì sera l'Arcivescovo - la crisi del momento presente chiede di essere letta e interpretata in termini di travaglio e di transizione". Questa chiave di lettura aiuta a considerare quanto sta accadendo in una prospettiva più ampia: la crisi infatti non coinvolge soltanto noi e il nostro piccolo mondo, ma sta trasformando la vita di molti popoli e nazioni. C'è da chiedersi: dove sta andando l'Italia? dove sta andando l'umanità? o meglio: dove - con le nostre scelte - la stiamo conducendo?Per il resto c'è poco da dire e molto da meditare: il card. Scola riprende la riflessione tradizionale cristiana sui beni (dai tempi di Ambrogio fino agli insegnamenti più recenti della dottrina sociale) per richiamare ciò che dovrebbe essere di per sé evidente: i beni non sono un fine ma un mezzo, la ricchezza non è sinonimo di felicità, le cose sono soltanto cose e - parafrasando il vangelo - l'uomo non vive soltanto di cose.La conclusione è netta: perché ci sia un reale cambiamento occorre smascherare l'imbroglio costituito da quella che l'Arcivescovo definisce "irresponsabilità diffusa" che ha portato la nostra società ad una vera e propria "oscenità nell'uso dei beni".Occorre riscoprire quei"valori antropologici, etici e, quindi, pedagogici di primaria importanza: la capacità di attendere per la realizzazione di un desiderio; la limitazione dei propri bisogni e il controllo dell’avidità; la cura delle cose invece della loro compulsiva sostituzione; uno sguardo complessivo sulla durata della propria vita e il senso della vita eterna; la solidale condivisione, in nome della giustizia, dei bisogni altrui a cominciare da quelli degli ultimi. Si potrebbe quasi dire che l’odierna crisi ha manifestato una diffusa “oscenità”, nel suo significato etimologico di “cattivo auspicio”, nell’uso dei beni. Tutto questo impone un radicale mutamento degli stili di vita..."