LA SCOMMESSA

SCOLA: "TESTIMONIANZA E PARTECIPAZIONE PER RIPENSARE LA POLITICA"


 Il Cardinale Angelo Scola ha rilasciato oggi un'intervista ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera. Mi ha colpito la risposta dell'Arcivescovo alla domanda «Sta dicendo che c'è un deficit della politica che da soli i tecnici non possono colmare?».«Certo c'è un deficit della politica. Dobbiamo ripensarla in termini radicali. Non la impressiona il fatto di quanto poco si parli della storia recente? Accenno per esempio al rapporto tra movimento operaio e movimento cattolico. Anche i sindacati ne parlano troppo poco. Come si fa a leggere i cambiamenti radicali senza un riferimento a questa storia, per poter aprirci al futuro? Ricordo un colloquio con Augusto Del Noce che mi colpì molto. L'autore de Il suicidio della rivoluzione, profezia non piccola, intuì con molto anticipo che la Dc stava finendo perché aveva smarrito la testimonianza e aveva perso la cultura. Ho visto di persona fino agli anni 70 l'impegno gratuito di uomini e donne che, dopo aver lavorato duramente tutto il giorno, la sera trovavano l'energia per dare una mano nel gestire i mille campanili. Amministravano il Paese. Si tratta di intensificare il gusto, l'energia, la passione per la famiglia, il condominio, il campanile, il popolo».Anche con riferimento al mondo cattolico di Paderno Dugnano, credo anch'io che le persone che si danno da fare gratuitamente per la pòlis siano troppo poche e, purtroppo, sempre le stesse sui diversi fronti di emergenza. Così non va, evidentemente. Se non molti si impegnano a livello civile e politico, la città resta di fatto in mano a un pugno di persone (a Paderno sono davvero pochi coloro che hanno in mano le decisioni che riguardano tutti). E ciò avviene prevalentemente perché il popolo (si chiama ancora così? esiste ancora?) delega la soluzione di ogni problema agli eletti e non si interessa a quanto accade in città.Servirebbe un risveglio della partecipazione, ma la Giunta Alparone fa di tutto per congelarla ed evitare qualsivoglia confronto pubblico con i cittadini. La Calderina e il sito web del Comune non trasmettono le informazioni che dovrebbero (vedi per esempio: Rho-Monza, emergenza lavoro, inceneritore, legalità...) e, così facendo, alimentano la mentalità che è giusto disinteressarsi e delegare.Alparone, Rimoldi, De Simone, Ruzzon... sanno che se la città riscopre la partecipazione, per il PDL padernese è finita. Soprattutto oggi che Berlusconi è stato disarcionato e il partito-azienda è in difficoltà.  Per la Lega Nord il discorso è diverso perché ha esperienza di socializzazione politica.Se è così, PARTECIPIAMO DI PIU' e diamo uno spessore diverso alla politica padernese!