LA SCOMMESSA

DECANATO, SI RIFLETTE SULLA PASTORALE DEI MIGRANTI


 Venerdì 27 gennaio don Giancarlo Quadri (responsabile diocesano della Pastorale dei Migranti) è intervenuto a Varedo per presentare alle parrocchie del Decanato le linee da seguire nell'accoglienza degli stranieri. Di seguito pubblico il resoconto messo a disposizione dal Segretario del Consiglio pastorale decanale.Decanato Paderno-Varedo-LimbiateIncontro 27 gennaio 2012O.D.G.Incontro con don GianCarlo QuadriFamiglie Cristiane Migranti: come aiutarci ad individuare linee pastorali ‘operative’ a conclusione dei questionari distribuiti e compilati.Orario svolgimento: dalle 21,00 alle 23,00 presso Oratorio di Varedo.PremessaIl decano don Angelo Gornati presenta brevemente la ‘storia’ del questionario e le modalità con cui è stato formato il Consiglio Pastorale Decanale.Relazione di don GianCarloIl questionario presenta una situazione comune a quasi tutte le Comunità della Diocesi; spesso si ricorre a singole iniziative ed occasioni, non ad un progetto pastorale.A.- Occorre fare i conti con il cambiamento avvenuto in questi anni soprattutto contro il fenomeno migrazione e le persone dei Migranti.Le cause:1.- Abbassamento del livello religioso nella Società, valido per tutte le religioni e popoli.2.- Calo del livello culturale nella Società, sempre a livello generale.3.- Grande influsso negativo della propaganda (o rissa!) politica.B.- I suggerimenti più importanti, a livello di principi che devono guidare l’azione pastorale: 1.- Fare un Progetto di Pastorale delle singole Comunità che ponga bene in evidenza il dovere del cristiano di:- essere ‘Seme’ di cambiamento- essere Missionario verso coloro che si sono allontanati o che non sono mai entrati nella Comunità- agire con la calma e la serenità di chi sa che è Dio a guidare le sorti degli uomini2.- Facendo nascere e fondando questo progetto sulla Parola di Dio. Abbiamo fatto degli errori non partendo dalla Scrittura ma dall’indagine sociologica (anche se necessaria e indispensabile): dobbiamo intraprendere con decisione il cammino contrario.3.- Distinguendo i diversi gruppi religiosi e comportandosi di conseguenza.Dalla conoscenza all’azione.C.- Suggerimenti operativi pastorali (alcuni già attuati)1.- Lettura e commento (insieme italiani e stranieri) di alcuni brani della Bibbia.2.- Momenti di conoscenza e approfondimento delle altre Confessioni Cristiane e delle altre religioni (perché non si fa più?)3.- Scuola di Italiano per stranieri nelle nostre Comunità.4.- Conoscenza delle persone e inviti a partecipare alle attività delle nostre Comunità (Consiglio Pastorale, Catechesi, Oratorio, …). Superare il muro delle divisioni.5.- Organizzazione di Feste delle Genti, con però un progetto a seguire, a cui invitare chi desidera.6.- Iniziare con i ragazzi ed i giovani e … avere pazienza.7.- In particolare quest’anno, una catechesi ed una pastorale della famiglia che conduca ad interventi seri a favore di tutti i nuclei familiari presenti (italiani e stranieri, quest’ultimi soprattutto se divisi dalla migrazione).Occorre rispetto totale e collaborazione affinché ogni etnia mantenga la propria identità, ma inserendosi il più possibile nella pastorale ordinaria.E che il Signore ci aiuti !
Soggiorni regolari in Italia 2010 (Stime Caritas-Migrantes)Soggiornanti: 4.570.317Incidenza % stranieri: 7,5%% femminile: 51,8%Minori: 932.675Iscritti a scuola: 709.826Acquisizione cittadinanza: 40.223Regolarizzazione domande: 98.080Residenti di 2° generazione: 650.802 Dibattito (principali interventi)1.-Come riconoscere e avvicinare le persone?- Visitare le famiglie dei migranti, con serenità e calma, raccogliendo informazioni, problematiche e necessità.- Individuare persone preparate che siano in grado di parlare coi migranti.- Separare se possibile il centro di aiuto ed il centro di ascolto.2.- Perché occorre porsi qualche dubbio nell’organizzare grandi eventi quali una "Messa" ortodossa, … ?I soli eventi di ‘massa’ possono essere negativi per la conoscenza e la catechesi verso le singole persone, per le diverse dinamiche sociali delle singole etnie. E’ necessario l’incontro personale anche per contrastare il fenomeno delle sette, molto presente nei nostri migranti, quest’ultime lavorano molto sulla frequentazione personale e la conoscenza, essendo composte da piccoli numeri.3.- Nei centri di ascolto è corretto introdurre l’argomento religione?Senz’altro, con i dovuti accorgimenti e cautele.4.- Avvicinamento alla quotidianità; è importante attivare il progetto pastorale; individuare tra i migranti, catechisti e persone preparate nelle varie attività per inserirle nella Comunità.5.- Abbassamento del livello religioso è globale; l’errore che porta alle sette è la ‘personalizzazione’ della fede; ecco perché preferire alle iniziative singole e ‘folcloristiche’, l’inserimento nel progetto della Comunità.La ‘sinfonia’ delle diversità, significa non creare ghetti, ma unire nella Comunità.6.- Don Angelo evidenzia che in ogni caso le singole iniziative devono essere viste come dei segni, una piccola fiamma per partire e tenere vive e sempre presenti le nostre attenzioni al problema migranti.7.- Un piccolo accenno ad un confronto fra migrazioni interne italiane e quelle esterne degli stranieri; dall’esperienza vissuta da don GianCarlo anche nella Torino degli anni ’70, le problematiche di vita da affrontare, sono fondamentalmente uguali.ConclusioniNei prossimi consigli pastorali decanali, si riprenderanno queste riflessioni, per le opportune decisioni pastorali.