LA SCOMMESSA

POST-BERLUSCONI: L'INCOGNITA CL


 Il 28 gennaio scorso ho segnalato due articoli su Comunione e Liberazione che ritengo utili per comprendere ciò che sta avvenendo in questi mesi all'interno del movimento fondato da Don Giussani. Gli interventi a cui mi riferisco sono quelli di Roberto Beretta su VinoNuovo.it e di Giovanni Colombo su "Il Margine".Ad essi aggiungo la lunga analisi politica pubblicata ieri da Maurizio Crippa sul Foglio: Cl e il suo leader politico tra lo stallo e la “prossima mossa”. La caduta di Berlusconi e altre curve ecclesiali mettono in crisi un sistema di consenso e di governo forti Sono curioso di conoscere quali saranno le prossime scelte politiche di Comunione e Liberazione. Si trova in una posizione difficile e sta tentando di venirne fuori senza ammettere gli sbagli fatti.Non dite - come ha fatto candidamente don Carròn sul Corriere - che "Non esistono candidati di Cl, non esistono politici di Cl". Per smentirlo basterebbe leggere attentamente il volantino diffuso da CL in occasione delle elezioni 2008 (a cui partecipava anche la Lista pro life di Giuliano Ferrara, che rappresentava un pericolo di dispersione dei voti). Le indicazioni elettorali offerte  da CL erano inequivocabili:Per queste ragioni noi accordiamo la nostra preferenza a chi promuove una politica e un assetto dello Stato che favoriscano quella “libertà” e quel “bene”, e che possano perciò sostenere la speranza del futuro, difendendo la vita, la famiglia, la libertà di educare e di realizzare opere che incarnino il desiderio dell’uomo. Lo facciamo in un momento storico che esige di non disperdere il voto, per non aggiungere confusione a confusione.In particolare, invitiamo a guardare ad alcuni amici che, a partire dal personale impegno con la comune esperienza cristiana, hanno già dimostrato in questi anni di perseguire una politica al servizio del bene comune, della sussidiarietà e della libertas Ecclesiae.[dal volantino di CL "Ciò che abbiamo di più caro" del marzo 2008]