LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2012, GIORNO 2


Letture del giorno: lunedì 27 febbraio 2012 Guardando gli stranieri, non pensare che siano altro da te. Ti assomigliano più di quel che credi.Abramo era un migrante, figlio di emigrati:"Poi Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono" (Genesi 11, 31). "Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava" (Ebrei, 11,8).Giacobbe e i suoi figli avevano fame e trovarono asilo nel ricco Egitto. I loro discendenti furono sfruttati come schiavi. Mosè è stato un esule che ha fatto tanta strada nel deserto per trovare una patria per sé e per la sua gente. Ed è morto al confine, con lo sguardo proiettato verso quella terra che aveva a lungo desiderato. Tutta la storia ebraica e cristiana è attraversata dalla migrazione e dalla sofferenza che questa comporta. Fino a Gesù: anche lui, da piccolo, profugo in Egitto; e da grande perseguitato e ucciso fuori le mura di Gerusalemme. E poi ancora: l'esperienza della diaspora ebraica e della missione cristiana "fino ai confini della terra" (Atti degli Apostoli 1,8)...Noi siamo stranieri. E il nostro Dio è un nomade.