LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2012, GIORNO 6


Feria aliturgica: venerdì 2 marzo 2012 Nella Bibbia c'è un'idea forte: Dio sta dalla parte del povero. Si schiera in modo inequivocabile. La sua giustizia non è mai neutralità, ma giustizia resa al povero. E nel linguaggio biblico il povero non è tanto lo squattrinato, quanto l'oppresso, cioè colui che viene calpestato dal più forte. Pertanto, secondo la Scrittura, chi subisce ingiustizia deve sapere di avere accanto a sé un goèl (in ebraico "vendicatore, ricompratore, redentore") che farà valere i suoi diritti.Per descrivere l'identità del povero la Bibbia ricorre frequentemente a una terna che era molto usata nella cultura dell'Antico Oriente: l'orfano, la vedova e lo straniero.Tutte e tre queste figure esprimono una debolezza radicale perché sono prive/private di ciò che dà sicurezza: il bambino nella società antica contava poco, se poi non aveva i genitori si trovava in una situazione di grave necessità; la donna non aveva autonomia giuridica, ma passava dalla tutela del padre a quella del marito: per cui, se rimaneva vedova, si trovava esposta al rischio e all'incertezza; lo straniero - questo succede anche oggi - vive e opera lontano dal suo paese, conseguentemente non ha diritti ed è socialmente fragile.In sintesi possiamo dire: se sei senza relazione, sei senza protezione. Solo. Debole. In pericolo...Tutto ciò è vero. Ma nella fede è vero anche che Dio è con te!"Maledetto chi lede il dirittodel forestiero, dell'orfano e della vedova!".Tutto il popolo dirà: "Amen".(Deuteronomio 27,19)