LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2012, GIORNO 13


Feria aliturgica: venerdì 9 marzo 2012 Gli ebrei sanno che cosa vuol dire essere stranieri. La schiavitù in Egitto e l'esperienza dell'esodo (circa 1250 a.C.) hanno marchiato il popolo in modo indelebile. Più tardi l'esperienza dell'esilio a Babilonia (587-538 a.C.) ha segnato ulteriormente la vita di Israele. I deportati nella terra dei due fiumi erano stati sradicati e costretti a vivere in un paese lontano, con persone che parlavano un'altra lingua e seguivano tradizioni culturali e religiose diverse. Quanti invece erano rimasti in patria si trovarono a vivere in un paese allo sfascio, che conservava tracce visibili delle razzie subite. La società, privata della classe dirigente, era in balia della disorganizzazione e di incursioni predatorie. Gli spazi lasciati vuoti dai deportati furono presto occupati da stranieri, che si insediarono nella Terra di Israele creando una forte disomogeneità sociale e religiosa.Eppure, questo tempo di alienazione fu per Israele un'occasione straordinaria per ripensare la propria identità. Non è un caso che dalla crisi e dalla contaminazione dell'esilio prenderanno forma vari elementi di grande importanza per l'identità ebraica (il culto sinagogale centrato sull'ascolto della Parola e non sui sacrifici del Tempio, l'osservanza del Sabato, la circoncisione, l'approfondimento teologico, la redazione sacerdotale del Pentateuco e la stesura definitiva della storia deuteronomista...).