LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2012, GIORNO 14


Letture del giorno: sabato 10 marzo 2012 Dio ha creato gli stranieri? Detto in altri termini: si è stranieri per diritto divino? O ancora: Dio giustifica la divisione dell'umanità in "cittadini" e "stranieri"?Il primo racconto della creazione lo esclude. Il testo insiste - in modo addirittura fastidioso - sul fatto che Dio ha dato vita alle creature «secondo la loro specie»: «Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie". E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie» (Gen 1,11-12).«Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie» (Gen 1,21).«Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie". E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie» (Gen 1,24-25).L'espressione viene ripetuta in modo martellante per dire che Dio si è sbizzarrito nel creare la meravigliosa pluralità delle specie vegetali e animali.Quando però si giunge alla creazione dell'umanità, lo stile cambia in modo netto e significativo:«Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen 1,24-25).Scrive Mons. Morfino, vescovo di Alghero-Bosa: "È palese la differenza sostanziale tra chi riceve volto umano – uomo e donna – e chi no: non esistono «specie umane» o «razze umane», ma una sola umanità tutta unita, dotata nativamente di infrangibilità, di non-gerarchizzazione proprio perché voluta non «secondo la loro specie» ma a immagine/somiglianza di Dio" (Il Regno-Documenti 3/2012, p.83).Davanti a Dio nessuno è straniero. Ogni uomo è icona preziosa che rinvia all'immagine (per sé in-immaginabile) di Dio.In conclusione: chi odia lo straniero bestemmia il nome di Dio.