LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2012, GIORNO 15


Letture del giorno: domenica 11 marzo 2012 Domenica scorsa la liturgia quaresimale proponeva il vangelo della Samaritana. Oggi Gesù si rivolge «a quei Giudei che gli avevano creduto» (Gv 8,31) e viene da loro respinto: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?» (Gv 8,48).Per gli ebrei descritti in questo brano Gesù è certamente un profeta affascinante («gli avevano creduto»), ma c'è qualcosa in lui di inaccettabile. E' un maestro che dice cose giuste ma alla fine esagera. Tira il ragionamento all'estremo fino a renderlo insostenibile.Colpisce la protesta autogiustificatoria di questi che si ritengono veri credenti: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!» (Gv 8,41). Come dire: la nostra fede è pura e genuina. Sei te che credi in modo falsato e contraffatto!Quante volte anche noi pensiamo: "Io sono nel giusto, noi siamo a posto...".Nei confronti del sistema religioso Gesù appare come un corpo estraneo. Per questo viene rigettato. Nella Chiesa e nel mondo Gesù è lo straniero che (spesso!) suscita violente reazioni avverse: "Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio" (Gv 8,59).A chi pensa di sapere tutto di Dio occorre ricordare il monito di Sant'Agostino: "Si comprehendis, non est Deus" (Discorso 117, c. 3,5) Una devota ignoranza è preferibile a una scienza presuntuosa. E' di Dio, infatti, che parliamo. E' stato affermato: "E il Verbo era Dio". Dal momento che parliamo di Dio, che meraviglia se non comprendi? In verità, se comprendi, non è Dio. Piuttosto si riconosca umilmente di non capire, invece di fare una temeraria professione di scienza. Raggiungere Dio appena un poco con il pensiero è una grande beatitudine; quanto a comprenderlo, invece, è assolutamente impossibile. Per ognuno di noi Dio è (e resta) straniero.