LA SCOMMESSA

QUARESIMA 2012, GIORNO 27


Feria aliturgica: venerdì 23 marzo 2012"Individuo" e "persona" non sono termini sinonimi. Il primo indica qualcosa che non si può ulteriormente dividere: dunque un soggetto a sé stante, che esiste in quanto separato dagli altri. Il secondo, "persona", nell'antichità greco-romana esprimeva la maschera indossata in teatro dagli attori, cioè il personaggio: dunque un volto, un soggetto che esiste in quanto relazione con gli altri.Secondo la visione ebraico-cristiana l'uomo non è individuo, ma persona. La relazionalità non rappresenta un accessorio, ma è elemento costitutivo dell'essere di ognuno di noi.Di più: la Bibbia rivela che Dio è amore, cioè relazione, comunione.E l'uomo, secondo la Scrittura, ha il nome di "fratello". Potremmo chiamarlo anche "ospite", giocando sull'ambivalenza della parola che significa contemporaneamente "ospitante" e "ospitato".Non esisti prima tu e poi gli altri, ma tu esisti in quanto sei in relazione con gli altri. E' la relazione che ti fa vivere. Per questo escludere qualcuno dalla relazione bollandolo con il termine di "estraneo" o "straniero" è, ultimamente, un gesto autolesionista.Nessuno è straniero: siamo tutti ospiti, persone."L'amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli" (Eb 13,1-2).