LA SCOMMESSA

MAFIE, QUANDO BANCHE ED ENTI LOCALI FAVORISCONO LE INFILTRAZIONI


 Stamattina don Tonio Dell'Olio (LIBERA) ha pubblicato un pensiero interessante in Mosaico dei giorni, la rubrica quotidiana che tiene su Mosaico di Pace, il mensile di Pax Christi. Lo riprendo con la convinzione che si tratti di un tema importante anche per l'antimafia padernese. Nuove resistenze26 aprile 2012 - Tonio Dell'OlioIl Centro Studi di Unimpresa pubblicherà nei prossimi giorni i risultati di un sondaggio documentato e approfondito condotto tra le 130 mila piccole e medie imprese che operano in Italia. Il rapporto contiene il dato allarmante del fallimento del 10% in più di aziende rispetto all’anno scorso, i problemi dei rapporti con le banche e il peso del credito nei confronti della Pubblica Amministrazione. Ma ad inquietare maggiormente è l’ammissione - da parte della rappresentanza delle imprese - della crescente infiltrazione delle organizzazioni criminali. Si incontrano due esigenze opposte e complementari. Da una parte la carenza assoluta di liquidità e dall’altra l’esigenza primaria delle mafie di riciclare circa 150 miliardi di euro all’anno. Se ne conclude che i ritardi dei pagamenti da parte degli enti locali e la mancanza di credito da parte delle banche costituiscono un concorso esterno che favorisce l’infiltrazione della criminalità nei settori economici. In attesa di una liberazione dalle mafie da celebrarsi come festa nazionale, oggi occorre resistere tutti: imprese, politica, mondo economico e cittadini. Difficile venirne fuori diversamente.