LA SCOMMESSA

CROCIATA: SUPERARE L'INDIVIDUALISMO, RITROVARE LA RELAZIONE


Disegno di Gipi C'è rapporto tra etica pubblica ed etica privata? Ne ha parlato ieri il Segretario della CEI, Monsignor Mariano Crociata. Riporto un passo del suo intervento, in cui descrive in modo efficace la società individualista in cui viviamo:Un certo tipo di liberalismo intende la società come il mero accostamento di tante individualità ridotte quasi a monadi, ognuna separata e contrapposta alle altre nel tentativo di assicurarsi il maggior vantaggio e di difendersi dall’aggressività e dall’egoismo altrui. In quest’ottica, le leggi dovrebbero limitarsi a ridurre al minimo l’intrinseca conflittualità, assicurando il maggior numero di libertà individuali. L’unico criterio etico diventa così quello della assoluta libertà individuale, senza accorgersi che esso non è affatto un criterio etico, ma ne denuncia piuttosto l’assenza. Questa prospettiva è per lo più assunta in maniera inconsapevole da molti nostri concittadini o contemporanei, alla stregua di un dato evidente e indiscutibile: il vivere associato non rappresenterebbe un valore per la persona, ma un male minore, a fronte di quello ben più grave della violenza e del disordine. È ovvio che, ponendosi da un simile punto di vista, non sarà possibile pensare di spendersi per il bene degli altri o di impegnarsi con disinteresse a favore della società di cui si è parte. In questo contesto, appare imprescindibile recuperare e diffondere una concezione relazionale della persona, che la comprenda non come autosufficiente in se stessa, ma desolantemente indigente se non si apre all’altro da sé.Per approfondire leggi integralmente la relazione di Mons. Crociata dal sito di Avvenire (con l'avvertenza che le prime due pagine sono piuttosto noiose: conviene procedere velocemente).