LA SCOMMESSA

PERCHE' DOSSETTI


Alfonso Bonavita, Quello che non avrebbero voluto, l'abbracciodalla mostra Eroica Melancholia, Galleria Il Castello (Milano, 6 maggio - 15 luglio 2010) Il mio "post" di ieri non è piaciuto a Carlo Arcari che mi ha prontamente richiamato all'ordine: Dossetti non va bene; a Paderno (e in Italia) serve piuttosto De Gasperi (cioè la DC uscita vincitrice dalle elezioni del 18 aprile 1948).Per il momento non entro nella contrapposizione De Gasperi - Dossetti, riconoscendo ad entrambi un ruolo di grande rilievo nella costruzione dell'Italia repubblicana.Mi soffermo invece su un'altra considerazione.Gli obiettivi che persegue Arcari sono, almeno in parte, diversi dai miei. Per me non è un problema, per lui evidentemente sì (anche se su molte cose andiamo d'accordo e la stima è reciproca).Le prime avvisaglie di divergenza sono affiorate quando ho pungolato il centro sinistra padernese chiedendo un'azione politica più convincente (Padernoforum 29 marzo). In quel caso ho ricevuto anche una lunga lettera di Oscar Figus, coordinatore cittadino del PD, che ho pubblicato volentieri.Un secondo segnale di distanza è stato occasionato dall'aver annotato sul blog un pensiero circa la vicenda della palestra Hiway di Calderara: volevo che non passasse sotto silenzio la differenza tra le varie iniziative "per il bene comune" che faticano a trovare sostenitori (Rho-Monza, Inceneritore, lavoro, acqua, lotta alle mafie...) e l'affollatissima manifestazione realizzata dai cittadini che si sono sentiti truffati in un ambito, diciamo, privato. Questo raffronto ha rinnovato la critica di Carlo nei miei confronti (Padernoforum 20 aprile).Può darsi che Arcari abbia ragione dal suo punto di vista. Io però in questo momento mi pongo, tra gli altri, il seguente obiettivo:
all'interno del mondo cattolico padernese mi preme offrire stimoli per l'approfondimento e la riscoperta del Concilio Vaticano II (di cui quest'anno si celebra il 50mo anniversario e nel quale - rieccoci! - don Giuseppe Dossetti ebbe un ruolo significativo). Non conosco direttamente le dinamiche tra cattolici e non cattolici all'interno del PD di Paderno, ma sono abbastanza certo che non dipendano dalla prospettiva spirituale, ecclesiologica e culturale di Dossetti. Da quel che conosco infatti il cattolicesimo padernese non è "di avanguardia", né si dimostra particolarmente sensibile al primato del Vangelo e al tema dell'Ecclesia semper reformanda...  *   *   *Farei meglio ad abbassare il tiro per essere più concreto e ottenere un riscontro immediato in termini di consenso? La proposta non mi convince.  *   *   *Per quanto riguarda invece il rimprovero di Carlo Arcari (che riprende l'editoriale di Galli della Loggia) secondo cui io - cattolico - mi chiuderei nell'autoreferenzialità, nell'autosufficienza culturale, nella separatezza e nella superiorità morale, dimostrando incapacità di dialogare alla pari con chi la pensa in modo diverso... non posso dire molto. E' una valutazione che fondamentalmente non spetta a me in quanto parte in causa.