LA SCOMMESSA

METROPOLIS, DOMENICA DI CINEMA CON DUE PRIME VISIONI DI QUALITA'


Oggi Area Metropolis 2.0 propone ben otto proiezioni: Tutti i nostri desideri (Sala Chaplin ore 14:30, 16:45, 19:00 e 21:15) Pollo alle prugne(Sala Pasolini ore 15:00, 17:00, 19:15 e 21:00)  Tutti i nostri desideri è l'ultimo lavoro di Philippe Lioret (2012): venerdì scorso Mario Dal Bello lo consigliava vivamente ai lettori della rivista Città Nuova:Tutti i nostri desideri Si può parlare di dolore senza essere lacrimosi e stucchevoli? Philippe Lioret, autore dello splendido Welcome, raggiunge lo scopo. Con una sincerità disarmante, un pudore dei sentimenti e una verità sulle persone e le cose che fa del suo nuovo film un’opera sulla vita e l’amore di struggente, umana bellezza. In Francia, vicino a Lione, Claire (Marie Gillain che coniuga “col corpo” dolcezza e forza) è una giovane giudice decisa ad aiutare una giovane donna, ricattata dalle banche. Claire, che ha un’infanzia dolorosa alle spalle ed ora vive in una famiglia felice di due bimbi con un marito che l’ama, comprende e si butta nel gioco, convincendo il riottoso e burbero collega Stéphane (Vincent Lindon) a darle una mano. Ma, quando la vittoria si avvicina, tra le inevitabili sospensioni, ecco che il male aggredisce Claire, che tuttavia combatte la sua battaglia, indomita, sino alla fine, decidendo di sottrarsi all’accanimento terapeutico.Questo non è un film, ma un mondo. Tanta è la complessa varietà sentimentale, l’intreccio affettivo, il dramma vissuto con determinazione e pudore insieme. Lioret non è mai eccessivo e dà l’esempio di un cinema che sa “togliere”, riuscendo così altamente efficace nel presentare situazioni e caratteri. Si parla di dolore e di morte, di famiglia e di amore senza una sbavatura, di libertà e di coscienza. Delicatissimo, sobrio e interpretato alla grande, è un film assolutamente da non perdere. Uno dei miglior dell’annata.Sul film Tutti i nostri desideri il sito della Diocesi di Milano segnala un'intervista audio con il critico cinematografico Enrico Danesi (da una trasmissione di Radio Marconi).  Pollo alle prugne (presentato in concorso alla Mostra di Venezia del 2011) è un film di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud. "L’opera - ha scritto Federica Di Bartolo per Film Up - si sviluppa come una fiaba deliziosa e incantevole, piena d’amore e malinconia, avvolta da un’atmosfera onirica che ricorda da una parte "Il favoloso mondo di Amélie" del 2001 scritto e diretto da Jean-Pierre Jeunet e dall’altra le strisce di fumetti di origine francese, ma come ha spiegato la stessa autrice è un film nichilista perché "nella vita non c’è speranza ed il film parla della vita. Noi viviamo, celebriamo la vita. Il nostro è un film nichilista. D'altra parte non ho mai amato i film a lieto fine". E’ una commedia dolce e amara, velata di nostalgia e di una buona dose di pessimismo nei confronti della vita e dell’uomo, è una vera e propria allegoria della situazione dell’Iran. "Poulet aux prunes" è come "Persepolis" un canto d’amore per la patria perduta, il canto di un cuore spezzato che ricorda i momenti belli e i momenti tristi, ride e scherza, piange e soffre in attesa... Attende che tutto cessi e che questi sentimenti trovino l’oblio.