LA SCOMMESSA

COMINCIA IL SINODO DEI VESCOVI. LETTERA APERTA DI MONS. CASALE


Centro Televisivo Vaticano - 5 ottobre 2012 Nei giorni scorsi ho letto con interesse il volumetto dell'anziano Mons. Giuseppe Casale (Arcivescovo emerito di Foggia Bovino), Guai a me se non annunciassi il Vangelo. Riformare la Chiesa. Lettera aperta al Sinodo dei Vescovi (edizioni la meridiana 2012, euro 12).Di seguito riporto la lettera aperta al Sinodo, che apre il libro:A Benedetto XVI, vescovo di Romache presiede alla comunione universale della carità.Ai partecipanti all’Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi. Era avvincente la predicazione di Gesù. I cuori si aprivano alla speranza. Un giorno nella sinagoga di Nazaret egli si alzò e proclamò l’annunzio del profeta Isaia: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi a proclamare l’anno di grazia del Signore. Tutti gli occhi erano fissi su di lui e Gesù cominciò a dire loro: ‘Oggi si è compiuta questa parola che avete ascoltato’” (Lc 4,16-20).L’oggi di Cristo è l’oggi della chiesa. Anche oggi gli occhi del mondo si fissano su di voi e attendono con ansia la proclamazione della liberazione dal male e delle sue conseguenze nella società. Non con documenti di alta dottrina. Ma con scelte concrete che vedano la Chiesa impegnata a continuare l’opera riformatrice del Concilio.La Chiesa deve riscoprire la povertà evangelica. Deve farsi povera tra i poveri. Il potere del denaro è diabolico e diventa generatore di corruzione.Bisogna rendere più efficace e più vissuta la collegialità episcopale. Papa e Vescovi devono esprimere l’unico grande Amore di Cristo.La Chiesa deve mescolarsi con la gente nelle grandi città e affidare alle comunità ecclesiali di base il compito di essere “anima del mondo” … E deve custodire la fede di tante persone che vivono nelle comunità dei piccoli paesi affidandone la cura pastorale a “Probati Viri Uxorati” (Uomini sposati di provata esperienza cristiana).Come anziano vescovo, vivo ogni giorno l’esperienza di cui parla sant’Ignazio di Antiochia nella lettera ai Romani: “Un’acqua viva mormora dentro di me e dice: vieni al Padre”.Mi sento libero della libertà che Cristo ci ha donato. Perciò mi rivolgo a voi e vi dico: il mondo vi guarda, non tradite le attese dei poveri. Parli Cristo a nome vostro. Sappiate ripetere le parole pronunciate da Giovanni XXIII all’apertura del concilio Vaticano II. “Io non ho né oro, né argento (dice Pietro allo storpio), ma ti do quello che ho: nel nome di Gesù Cristo Nazareno levati e cammina” (Atti 3,6).Levati, alzati e cammina. Supera la condizione di eterno questuante. Prendi coscienza della tua dignità. Impegnati con tutti gli uomini e le donne di buona volontà a costruire la società della giustizia e della pace.Vi saluto con il bacio santoGiuseppe CasaleArcivescovo emerito di Foggia-Bovino