LA SCOMMESSA

IL RELATORE DEL SINODO ELOGIA CL, OPUS DEI E NEOCATECUMENALI


Dopo l'inaugurazione di ieri con la messa del papa, si è svolta oggi  la prima giornata di lavoro del Sinodo dei Vescovi dedicato alla nuova evangelizzazione. Trovi gli interventi pronunciati oggi nel bollettino n. 4 (stamattina), n. 5 (pomeriggio) e n. 6 (meditazione del Papa).Da alcuni passaggi della relazione "ante disceptationem" pronunciata dal Cardinale statunitense Donald William Wuerl e di quella riguardante l'Europa tenuta dal Cardinale ungherese Péter Erdö ho avuto l'impressione che la paura aleggi nell'aula sinodale.La situazione attuale affonda le sue radici proprio negli sconvolgimenti degli anni ‘70 e ‘80, decenni in cui esisteva una catechesi veramente scarsa o incompleta a tanti livelli di istruzione. Abbiamo affrontato l’ermeneutica della discontinuità che ha permeato gran parte degli ambienti dei centri di istruzione superiore e che ha avuto anche riflessi in aberrazioni nella pratica della liturgia. Intere generazioni si sono dissociate dai sistemi di sostegno che facilitavano la trasmissione della fede. È stato come se uno tsunami di influenza secolare scardinasse tutto il paesaggio culturale, portando via con sé indicatori sociali come il matrimonio, la famiglia, il concetto di bene comune e la distinzione fra bene e male. In un modo tragico poi, i peccati di pochi hanno incoraggiato una sfiducia in alcune delle strutture insite alla Chiesa stessa. (cf Instrumentum laboris n. 69, n. 95, n. 104)La secolarizzazione ha modellato due generazioni di Cattolici che non conoscono le preghiere fondamentali della Chiesa. Molti non percepiscono il valore della partecipazione alla Messa, non ricevono il sacramento della penitenza e spesso hanno perso il senso del mistero o del trascendente come se avesse un significato reale e verificabile.Tutto ciò che abbiamo accennato ha fatto sì che una grande parte di fedeli fosse impreparata ad affrontare una cultura che, come il nostro Santo Padre ha sottolineato nelle sue visite in giro per il mondo, è caratterizzata dal secolarismo, dal materialismo e dall’individualismo.In questa situazione difficile il Relatore generale Card. Wuerl intravede però delle risorse (a suo parere) positive:Un segno della Nuova Evangelizzazione sono i movimenti ecclesiali e le nuove comunità che sono una grande benedizione alla Chiesa di oggi. [...] Non cercherò di elencare qui le nuove comunità religiose, per timore di lasciarne fuori troppe che stanno già dando grandi frutti. Lo stesso vale per i nuovi movimenti ecclesiali come Comunione e Liberazione, Opus Dei e il Cammino Neocatecumenale, per citarne solo tre. Tutti puntano verso l’opera dello Spirito Santo, che impegna la Chiesa di oggi ad andare verso quelli che si sono allontanati.Questa lettura per certi versi catastrofista non mi convince, come pure l'enfasi sui movimenti ecclesiali.Istintivamente mi tornano in mente le parole del Papa Giovanni XXIII nel discorso di apertura del Concilio (11 ottobre 1962):A Noi sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio, quasi incombesse la fine del mondo.Nello stato presente degli eventi umani, nel quale l’umanità sembra entrare in un nuovo ordine di cose, sono piuttosto da vedere i misteriosi piani della Divina Provvidenza, che si realizzano in tempi successivi attraverso l’opera degli uomini, e spesso al di là delle loro aspettative, e con sapienza dispongono tutto, anche le avverse vicende umane, per il bene della Chiesa.Il Sinodo va avanti. Resto in ascolto di quello che diranno nei prossimi giorni gli altri vescovi.