LA SCOMMESSA

DON REBUZZINI: LA MIA GIORNATA MISSIONARIA AL VILLAGGIO


Riporto la riflessione di don Renato Rebuzzini sul foglio-avvisi "Passaparola" (Comunità pastorale "Santa Maria Nascente e Sacra Famiglia") di questa domenica: GIORNATA MISSIONARIA Non devo andare lontano. Siamo già in una periferia del mondo, qui al Villaggio. Penso a cosa significa per noi la missione. Mi sono dato queste provvisorie risposte. Pensare il mondo, non solo Paderno, come la tua casa. Sentirti dappertutto una parte del tutto. Dal salumiere a fare la spesa, al bar dei cinesi a bere il caffè, a salutare i musulmani (soprattutto le donne) che non ti salutano. Non essere estraneo a nessuno e non trattare nessuno da estraneo. Non ci sono persone tanto lontane da non poter sentire vicine. Sono tutti prossimi. Che vale la pena incontrare e riconoscere. Persino amare. Magari col fascino delle loro stravaganze e dei loro cibi piccanti. Un mondo di profumi e di albe. E ridere di gusto dinanzi all'equivoco di parole che si assomigliano ma che hanno tutt'altro significato. Mi fa ridere anche il Papa quando parla di "casino". Vale la pena abitare la casa del mondo. Perché il mondo dovrebbe essere una casa. Talvolta affollata e talvolta vuota. Dipende da te e da quanto tu ti senti figlio di questa vita. Che in definitiva è un viaggio con tanti passeggeri. Viandanti e pellegrini in cerca, come te, di abitare il mondo con la leggerezza degli ospiti e non con la sicurezza di chi si sente padrone solo perché ci è nato. Per questo vale la pena annotare i volti nell'anima (a una certa età i nomi si dimenticano) e riconoscere il mondo in uno sguardo che non è solo il tuo. Don Renato