LA SCOMMESSA

GESU' FUORI, CHIESA FUORI


 Mi piace molto la riflessione che don Angelo Casati ha tenuto domenica 27 ottobre al monastero di Bose: Il rabbi che sconfinava. Quando leggo il Vangelo provo questa impressione che dal Dio dello sconfinamento che era all'origine del messaggio cristiano siamo in qualche misura ritornati nella mentalità di quel gruppo, di quel gruppo intransigente che lo contrastava. Diciamo di difendere Gesù, il cristianesimo, ma mettiamo confini, sospettiamo su quelli che passano i confini.Non è forse vero che dallo sbilanciamento di Gesù verso i cosiddetti lontani, siamo giunti allo sbilanciamento verso i vicini, non è forse vero che al comandando ampio, pensate quanto ampio del Signore, mandato sul monte a discepoli dubitanti "andate" siamo passati a una pastorale del "venite", venite da noi? Una pastorale dei gruppi connotati dall'ansia dell'appartenenza al gruppo. Andate!E' rimasto qualcosa di questo sbilanciamento, vissuto da Gesù, nella chiesa? Non è forse vero che sino a qualche tempo fa eravamo sotto accusa per questo, perché frequentavamo quelli che erano fuori? A voi sembra che la chiesa sino a poco tempo fa fosse criticata come Gesù per il suo essere fuori dei confini? E' un mio parere, discutibilissimo, ma leggendo in questi giorni un articolo dal titolo significativo "Questo papa non ci piace", mi sono sentito attraversare da un dubbio, questo: che l'astio avesse come origine ben meschina il fatto che il Papa avesse concesso l'intervista non a loro, i professionisti di Dio, ma, sconfinando, a un giornalista ateo. Non si può.Di questa conversazione i monaci hanno pubblicato anche un CD che si può acquistare online.