LA SCOMMESSA

EMERGENZA ADOZIONI: 26 FAMIGLIE ADOTTIVE BLOCCATE IN CONGO


 Due anni fa mia moglie Cristina ed io eravamo a Kinshasa per l'adozione del nostro terzo figlio Ossee (vedi "post" del 23 novembre 2011). Nonostante alcuni problemi, è andato tutto bene. Eravamo infatti a ridosso delle elezioni presidenziali e si temevano disordini, che poi in effetti si sono verificati (vedi "post" del 28 novembre 2011).Dal Giorno apprendo invece la notizia della difficile situazione in cui si trovano 26 coppie con 32 bambini adottati, attualmente bloccati nella capitale della Repubblica Democratica del Congo: Famiglie bloccate in Congo con i loro bambini adottati.Anche sul sito del Fatto Quotidiano (6 dicembre) si legge: Adozioni: bloccati in Congo con dei bambini e senza risposteIn rete si possono trovare molte altre tracce di questa delicata vicenda, che mette a dura prova dal punto di vista psicologico. Dal sito di AiBi - Amici dei Bambini riporto questa news di ieri: Adozioni: interrogazioni PD a Bonino e Kyenge su coppie italiane.Oggi l'agenzia cattolica SIR ha pubblicato questo lancio alle ore 11,36:Adozioni, AiBi denuncia indifferenza per italiani bloccati in CongoÈ una vero e propria odissea, quella vissuta da 26 coppie adottive trattenute nella Repubblica Democratica del Congo dal settembre scorso, da quando cioè le autorità congolesi hanno deciso di bloccare le autorizzazioni per il rilascio dei bambini. Lo denuncia l’Associazione Amici dei Bambini (Aibi), spiegando che per rientrare in Italia i 52 italiani, che “hanno regolarmente completato l’iter di adozione di 32 piccoli congolesi”, avrebbero “solo bisogno di una firma: un gesto che le autorità del Paese africano si ostinano a non concedere”. Non è servito a niente nemmeno l’intervento di Cécile Kyenge, ministro per l’Integrazione cui compete la Presidenza della Commissione per le Adozioni internazionali, e “che il 4 dicembre - prosegue l’Aibi - ha tenuto a rassicurare le famiglie italiane in Congo che si sta facendo tutto il possibile per dare loro ‘risposte immediate’” che, però, non ci sono state.