LA SCOMMESSA

CAMBIAMENTO CHE CERCHIAMO PASSA ATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE


 Pubblico con il consenso dell'autore il seguente messaggio e-mail che ho ricevuto un paio di giorni fa da Francesco Bizzotto:Caro Giovanni,                      ho visto la tua iniziativa e vi ho aderito. Complimenti x l'Unire e x il Cambiare. E sono d'accordo anche che è decisivo individuare il cambiamento per cui lavorare e fare unità. Ho 65 anni, sono attivo nel Network lombardo Assicuratori del Pd (tesserato) e insegno all'UTE di Paderno. Penso che il cambiamento che cerchiamo possa essere quello della Partecipazione. Prender parte in modo organizzato, perchè l'interesse generale disponga di una gran massa di contributi trasparenti, e per distribuire responsabilità. L'Ocse dice che il Nord Milano è l'area europea a più alta densità di risorse umane qualificate. Finito il tempo delle certezze contrapposte, conta il MODO in cui si prendono le decisioni; le Procedure seguite da chi ha il compito di decidere (e deve farlo). In generale: chi decide dovrebbe seguire una certa procedura di Ascolto, Motivazione (della sua decisione) e Rendiconto. La forma fa sostanza e dà forza alle Istituzioni. Come far crescere la Partecipazione informata? L'esperienza dei Quartieri non è stata esaltante. Può essere rilanciata con un regolamento che vincoli le decisioni importanti che riguardano il Quartiere alla Procedura. Si può fare di più: rilanciare le Consulte, l'organizzazione delle Associazioni, e prevedere la loro partecipazione sia ai Quartieri che al Consiglio comunale (e relative Commissioni di lavoro), con diritti di parola e iniziativa. La rappresentanza si articola. I Partiti sono importanti ma non bastano certo. Le Risorse. E' il grande dilemma. Mancano sempre. Io sono d'accordo con il nuovo segretario del Pd milanese (Pietro Bussolati) che ha detto: Milano la smetta di lamentarsi e chiedere soldi a Roma! E ricordo che anche il cardinal Martini diceva: Siamo gente di molti lamenti e poche lacrime. Voglio dire che le risorse ci sono, e abbondanti, se ci guardiamo attorno e immaginiamo di cambiare, per esempio la nostra Pubblica Amministrazione (PA). Come la Città Metropolitana (e i sistemi di Trasporti, ecc.) così i Municipi devono ripensarsi: qui ne abbiamo 4 in un raggio di 2 chilometri (Bresso, Cormano, Cusano e Paderno), quando nel giro di un ventennio la capacità di gestione della macchina comunale si è moltiplicata x 10. E tutte le esperienze consortili fatte (ad esempio a Padova) dimostrano che si possono fare risparmi sulle spese del 20%. Non si tratta di licenziare nessuno, ma di utilizzare le competenze e sensibilità dei Municipi su aree nuove che possono essere utili e creare valore, come si dice. Ad esempio: contribuire a tessere le relazioni sociali, far conoscere le attività economiche e non (favorire le Reti, le collaborazioni); valorizzare il terzo settore (volontariato) che ha già un ruolo grande; animare e assistere meglio la vita degli anziani (non lasciarli soli, a carico delle famiglie). Tutte le ricerche sulle realtà di non auto-sufficienza dicono che si previene (e si recupera l'auto-sufficienza al 50%) con una vita attiva e di relazioni.Questi tre temi (le Procedure di Decisione; la Partecipazione organizzata, non estemporanea; i Consorzi di servizi e gli obiettivi comuni di Municipi di zona x recuperare risorse e fare nuovi servizi) possono qualificare l'unità che cerchiamo per il Governo di Paderno in ottica metropolitana. E possono far vincere le elezioni. Ti ringrazio se mi terrai informato.Un cordiale saluto Francesco Bizzotto