LA SCOMMESSA

VERSO LE ELEZIONI: PUNTI FERMI E POCO TEMPO


 Il PD è in piena campagna elettorale (duello Caniato-Coloretti), anche se le primarie regionali di ieri rappresentano un magro risultato per un partito che intende rappresentare il 30% degli elettori (solo 58 votanti a Paderno, di cui 29 per Alfieri, 28 per De Marchi e 1 scheda bianca). Al riguardo è utile l'analisi proposta da Carlo Arcari su Padernoforum: I partiti verso le elezioni e Ideali e bandiere, uguali e divise.Suggerisco di leggere  anche i vari commenti di Massimo Negrisoli su PadernoInBlog.In tema di campagna elettorale i cittadini insoddisfatti della Giunta di centro destra hanno fondamentalmente due opzioni: da una parte il monocolore per il cambiamento (il Movimento 5 Stelle guidato da Emiliano Abbati) e dall'altra l'alleanza plurale per il cambiamento (che è ancora in costruzione e che potrebbe comprendere il PD, la lista civica Sinistra per Paderno Dugnano, la Rete Ecologisti e Civici e forse qualcos'altro). Al momento non mi è chiara la posizione di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani: parrebbe logica una loro confluenza nella proposta di Anelli-Arcari-Cerioni-Zago, ma l'esigenza imprescindibile di esporre il simbolo di partito (vedi "post" del PdCI) può addirittura comportare l'esclusione dalla coalizione. Vedremo.Ad oggi mi sembra di poter individuare i seguenti punti fermi:Il Movimento 5 Stelle andrà da solo, puntando sulla mobilitazione locale e soprattutto su possibili passi falsi di Matteo Renzi e del PD nazionale (grazie ai quali incasserebbe buona parte del voto di protesta).Il PD è necessario ma non sufficiente per vincere. Ciò dovrebbe spingere il partito di maggioranza relativa non solo ad aprirsi, ma a farsi promotore convinto di una coalizione per il cambiamento.La lista civica Sinistra per Paderno Dugnano è un'operazione interessante ma dagli esiti ancora incerti: la sua efficacia dipenderà dalla capacità di attrarre PdCI e PRC (senza i loro simboli!) e nuove energie di sinistra presenti in città.La coalizione che si va costruendo ha bisogno dell'apporto ambientalista (in forme che restano ancora da definire).Esiste una vasta area di cittadini che attende di essere chiamata in gioco non per dire sì o no a proposte già elaborate, ma per contribuire al cammino comune.Il tempo stringe. La fase delle "eliminatorie" all'interno al Partito Democratico costituisce obiettivamente un motivo di ritardo. Le principali decisioni sono infatti rimandate a dopo il 2 marzo.Il centro destra intanto se ne sta zitto zitto e si gode lo spettacolo. Spera di essere favorito dall'intesa tra Forza Italia - Lega Nord - NCD - Lista Di Maio e dagli errori degli avversari.