LA SCOMMESSA

SEVESO: VASCHE SI', VASCHE NO


 Segnalo il contributo dell'arch. Fabrizio Allegro: Vasche di laminazione sì... Vasche di laminazione no...Inoltre Carlo Arcari su Padernoforum: Seveso: cosa sta facendo la ProvinciaIl Cittadino (8 luglio): Monza-Saronno chiusa per pioggia. Caos a Meda, Cesano e PadernoLINKIESTA (8 luglio): Perché ogni volta che a Milano piove esonda il Seveso?Il consigliere provinciale Massimo Gatti ha diffuso il seguente comunicato stampa:Seveso, Massimo Gatti: “Milano va sott'acqua e lor Signori pensano ad EXPO” Milano, 8 luglio 2014. Dichiarazioni di Massimo Gatti, già Capogruppo in Provincia di Milano per Lista un’Altra Provincia-PRC-PdCI:“Ormai a Milano sembra diventata un'abitudine: piove un po' di più e il Seveso allaga strade e cantine, mettendo in crisi la città di EXPO. L'ennesima esondazione sembra stupire soltanto lor Signori, che dopo avere cementificato di tutto e di più, oggi si stracciano le vesti per coprire una nuova pessima figura internazionale di Milano. Da sempre abbiamo sostenuto che le vere grandi opere di cui il nostro paese ha bisogno sono il riassetto idrogeologico e la manutenzione di strade ed edifici pubblici, invece che investire milioni di euro in opere inutili e dannose, come le nuove autostrade. Le risorse ci sarebbero, eccome! Lo dimostrano i faraonici preparativi di EXPO e il corollario di malaffare, corruzione e mafie che sta ruotando intorno a questo evento. Basterebbe avere il coraggio e il buon senso di fermare questo circolo vizioso per evitare l'ennesima emergenza Seveso e restituire un po' di respiro a territori massacrati da traffico e inquinamento. I veri responsabili di questa situazione, che non affrontano queste emergenze, sono i 'sapientini' al Governo nazionale e Regione Lombardia, che naviga di male in peggio da Formigoni a Maroni. A ciò si aggiunge l'inadeguatezza di troppi enti locali, a partire da Milano. In questi ultimi mesi a loro disposizione, le giunte provinciali si applichino diligentemente alle opere idrauliche, anziché sperperare denaro pubblico e spartirsi i posti. L'unica garanzia è la partecipazione popolare, i comitati, le associazioni e qualche amministratore coraggioso, che con tenacia e passione impongano come priorità la salute pubblica e la cura del territorio”.