LA SCOMMESSA

FURTI E SICUREZZA: LETTERA APERTA AL SINDACO ALPARONE


 Ricevo da Marco Doda, giovane concittadino di residente ad Incirano, la seguente lettera aperta al Sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone: Egregio Sig. Sindaco, Chi le scrive è un ragazzo di ventisei anni, da sempre residente nel quartiere di Incirano. Ad essere onesti, sig. Sindaco, chi scrive ha anche votato per Lei alle scorse elezioni amministrative, concedendole la fiducia per un secondo mandato. La stessa onestà mi spinge a scriverLe queste righe per metterla a conoscenza di una situazione che a mio modesto avviso non è più sostenibile. Non è possibile, sig. Sindaco, che si trascuri in maniera così evidente e prolungata la sicurezza di un quartiere. E badi bene, parlo di Incirano poiché è l'unico quartiere di cui ho conoscenza, ma credo che anche altri nostri concittadini possano concordare con me sul fatto che non si sentono affatto sicuri nelle loro stesse abitazioni. Proprio ieri notte ho subito un furto nella mia casa, in piena notte e con tutta la mia famiglia a letto: nulla di grave dato che nessuno si è fatto male. Ma mi lasci dire, Sig. Sindaco, che cosa io ritengo sia una assoluta VERGOGNA. Da quando vivo qui, cioè ventisei anni, solo una volta, uno o due anni fa, sono stato fermato da una volante dei Carabinieri mentre rincasavo a tarda notte. Un normale controllo dei documenti e due chiacchiere con gli agenti. Potevo essere un ladro o un malintenzionato, e sarei stato fermato o quantomeno intimorito. Le devo confessare, sig. Sindaco, che quella sera ho dormito sonni tranquilli perché mi sono sentito tutelato. I restanti anni invece, e l'ultimo nefasto episodio, raccontano di una prassi di ASSOLUTO MENEFREGHISMO e TRASCURATEZZA della zona in cui vivo. Non una pattuglia, non un'auto dei vigili, né di giorno e né, soprattutto, di notte. Al contrario invece, le presenze di individui poco raccomandabili non mancano, al pari dei furti e degli episodi di criminalità. Ricorda sig. Sindaco l'idea del Presidente Berlusconi di molti anni fa, quella del c.d. "poliziotto di quartiere"? Beh, al netto delle opinioni politiche di ciascuno, sfido chiunque a definirla una cattiva idea. Certamente vi è la necessità, e non da oggi, di aumentare la presenza sul territorio, soprattutto di notte, di agenti di polizia locale e dei Carabinieri, facendo pressione sulle autorità prefettizie e coordinando le azioni dei vari corpi di polizia. A meno che, sig. Sindaco, non si preferisca l'idea che i cittadini si rivolgano a servizi di vigilanza privata, quando non alle proprie forze, con il rischio di episodi di giustizia privata ed eccesso di legittima difesa. Oltre ad essere una feroce critica, questa lettera è un grido di allarme: se non è in grado di garantire, come primo cittadino, la sicurezza dei suoi concittadini e delle loro abitazioni, prevenendo gli episodi di criminalità invece di perseguirli, forse è il caso che rinunci al suo secondo mandato. In caso contrario tutte le "giornate sulla legalità", gli incontri ed i convegni contro le mafie resteranno parole vuote. Con tutto il rispetto sig. Sindaco le volevo ricordare una frase di Seneca che recita: "primum vivere, deinde philosophari", prima sopravvivere, e dopo fare filosofia. Ne consegue che il primo e migliore modo di "fare sicurezza" è aumentare drasticamente la presenza sul territorio degli agenti, dei turni di pattuglia, di giorno e soprattutto di notte. Qualsiasi altra risposta appartiene al comparto, appunto, della filosofia.Marco Doda