LA SCOMMESSA

CCIRM: ANDIAMO AVANTI!


 Ricevo e pubblico il comunicato stampa del Comitato Cittadini Interramento Rho MonzaPaderno Dugnano, 13 dicembre 2014«Andiamo avanti!»: la decisione, all’unanimità dei circa 150 presenti all’assemblea pubblica di martedì 9 dicembre, mostra la volontà dei cittadini che si riconoscono nella posizione del CCIRM di ricorrere al Consiglio di Stato. La decisione è stata meditata e alla fine presa, dopo che il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Lombardia ha respinto il ricorso del Comitato, presentato con un gruppo di cittadini e Legambiente, contro gli atti amministrativi che permetterebbero la riqualificazione della SP 46 Rho-Monza con caratteristiche autostradali, secondo il progetto della società Serravalle.Qualche dettaglio in più può servire a ricordare i contorni della vicenda.Il progetto esecutivo di Serravalle, avallato dalla ex Provincia di Milano, dalla Regione, dal ministero delle Infrastrutture e da quello dell’Ambiente (in questo caso con qualche distinguo e osservazione), prevede una autostrada a cielo aperto che, nel tratto in affiancamento alla attuale Milano-Meda, oggetto di prossima riqualificazione anch’essa (passando dalle attuali due corsie a tre), darà origine a 14 corsie, a pochi metri (reali, non in senso figurato) da abitazioni, scuole e da un centro pediatrico. Il problema è aggravato dal fatto che, in questo medesimo tratto, è prevista la costruzione di una galleria fonica della lunghezza di 250 metri che, non prevedendo il convogliamento e il trattamento dei fumi, trasformerà la zona, in prossimità delle due uscite, in una camera a gas per la concentrazione di inquinanti che qui si formeranno.I cittadini e il CCIRM (Comitato Cittadini interramento Rho-Monza) si stanno battendo da sei anni, non per opporsi all’opera tout court (spesso vengono accusati di essere nimby), ma perché il tratto più critico, quello che attraversa Paderno Dugnano (1850 metri), sia realizzato in galleria con i criteri moderni utilizzati oggi in tutto il mondo (gli esempi sono innumerevoli). Quello più vicino a noi è il recentissimo tunnel di San Fruttuoso a Monza.Dopo molte battaglie, manifestazioni, assemblee pubbliche, ma soprattutto proposte concrete alternative dei tecnici del comitato, a dicembre 2011 il Consiglio provinciale di Milano all’unanimità aveva votato una mozione che impegnava la Giunta a riconsiderare il progetto sotto il profilo dell’interramento. Stessa mozione unanime venne votata in Consiglio regionale a giugno 2013. Poi arriva il decreto Letta “del fare” a luglio 2013, che include tra le priorità Expo 2015. Dentro il pacchetto Expo c’è anche la Rho-Monza e la storia che c’era stata fino a quel momento viene cancellata con un colpo di spugna.A questo punto (agosto/settembre 2013) esplode la reazione popolare ed inizia una nuova fase di protesta dal basso, con “pentolate”, manifestazioni varie e assemblee pubbliche che vengono riprese dagli organi di informazione.A marzo 2014 vengono raccolti circa 20mila euro in poco più di un mese per presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar).A Luglio 2014, nonostante Serravalle dichiari ufficialmente l’impossibilità di realizzare l’opera per Expo, inizia la devastazione del territorio.Ed inizia anche il balletto dei piani provvisori per garantire l’accesso a Expo 2015. Nel corso dell’udienza al T.A.R. del 7 Ottobre viene annunciata con enfasi l’ultima versione di un piano definito B. Ancora oggi non è dato conoscere di cosa si tratti; e non solo ai cittadini, ma nemmeno ai parlamentari (M5s e Pd) che ripetutamente hanno fatto richiesta di accesso agli atti. Riteniamo questo fatto inaccettabile e ancora una volta contrario alle regole della trasparenza e democrazia.Con questi precedenti e in questo contesto il T.A.R. respinge il ricorso. Il Comitato ritiene le motivazioni del dispositivo della sentenza sostanzialmente superficiali e non supportate da adeguate e puntuali analisi degli argomenti oggetto di contestazione. Da qui la decisione di proseguire nel percorso giudiziario. Non per interessi personali ma per difendere ciò che i cittadini ritengono giusto e cioè la tutela e la salvaguardia della salute, dell’ambiente e del territorio; per opporsi alle imposizioni e prevaricazioni arroganti, irragionevoli e miopi di istituzioni che dimenticano perfino le basi elementari della democrazia rappresentativa. La questione della Rho-Monza diventa una battaglia di ideali irrinunciabili e la partita verrà giocata fino all’ultimo minuto con la determinazione, che si esprimerà a tutti i livelli, per vincerla».Andare avanti significa affrontare ulteriori spese per il nuovo (e definitivo) grado di giudizio. Siamo certi che i cittadini sapranno rispondere in modo adeguato a questa nuova sfida ideale, impegnandosi nella raccolta fondi che si renderà necessaria e ci auguriamo che anche i mezzi di comunicazione possano dare adeguato spazio a questa iniziativa.Nei prossimi giorni verrano indicate le modalità e le iniziative per questa nuova raccolta fondi.