LA SCOMMESSA

PARLIAMO DI EXPO, RESTIAMO AL TEMA


 Gianfranco Massetti nei giorni scorsi ha invitato ad una riflessione operativa su Expo, che non si fermi alle ferite inferte al territorio dal tracciato della nuova Rho-Monza (vedi "post" del 14 febbraio). Certo è che l'Esposizione Universale del 1889 lasciò in eredità a Parigi la Tour Eiffel, mentre la nostra città da Expo 2015 riceverà sostanzialmente un brutto muro di divisione, una nuvola permenente di polveri sottili e una scia difficilmente quantificabile di malattie e decessi. A futura memoria dell'insensatezza umana.Posta questa premessa, si può parlare a Paderno Dugnano di Expo?Direi di sì, soprattutto se ci si attiene al tema scelto per questa colossale manifestazione: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Si tratta di un tema stimolante, che potrebbe e dovrebbe essere declinato in varie prospettive.Purtroppo, invece, mi pare di poter dire che il tema sia - per usare il linguaggio della filosofia scolastica - un accidente, cioè una qualità che non appartiene all’essenza di un oggetto. La sostanza di Expo 2015 è altrove rispetto al tema che fa da cornice. Di qui scaturisce in me un certo imbarazzo a parlare di Expo. Per presentarsi la kermesse globale ha scelto un abito accattivante, ma sotto il vestito temo che non ci sia niente di veramente interessante o, almeno, di coerente con l'orizzonte tematico scelto.Al riguardo mi è piaciuta molto la riflessione del Priore di Bose Enzo Bianchi su La Stampa del 15 febbraio: Nutrire il pianeta non sia solo uno slogan Per questo sono interessato a parlare a Paderno Dugnano del tema di Expo, cercando di guardare in faccia - dal 1° maggio al 31 ottobre - i volti concreti della fame, i meccanismi economici (fortemente denunciati da papa Francesco) che producono in molti Paesi impoverimento e morte, le dissennate scelte energetiche che mettono a rischio l'ambiente e la salute dei suoi abitanti...Sì, parliamone per piacere! Cercando di cogliere soprattutto le interconnessioni esistenti con la nostra vita di tutti i giorni. Non sempre  infatti si ricorda che ogni città del mondo è collegata in modo reale, anche se spesso impercettibile, con tutti gli altri luoghi dove gli uomini vivono (e muoiono). Soprattutto oggi l'interdipendenza planetaria è un dato di realtà che dovremmo imparare a considerare maggiormente in ogni nostra scelta personale e comunitaria.Ma parliamo anche dell'effetto "volano" che molti hanno voluto vedere nell'Expo. Se ci sarà davvero, lo scopriremo presto. In ogni caso - ha ragione Massetti - un buon Sindaco ha il dovere di connettere la città che amministra con il contesto più ampio in cui essa è inserita. Ed è evidente a tutti che l'area milanese sia da mesi attraversata dai preparativi per Expo. In questo processo vorticoso e piuttosto confuso la nostra città risulta assente.Certamente pesa la lotta per l'interramento della Rho-Monza, ma questo elemento da solo non basta a spiegare l'inazione di Paderno. Non si può dire infatti che il centrodestra padernese che governa da sei anni abbia perso le notti ed esaurito le energie per contrastare il "mostro a 14 corsie"... Eppure, non è stato capace (o non ha voluto) attivarsi in modo sistematico e propositivo per costruire una correlazione tra la città e l'evento globale.Non so dire che cosa si possa fare in questi ultimi due mesi che ci separano dall'inaugurazione del'Expo, ma sono comunque disponibile a parlarne sia con i politici più esperti di me, sia con i cittadini interessati al bene comune.