LA SCOMMESSA

ALTRA PADERNO E ALTRA SCUOLA


 Ho partecipato ieri sera all'incontro nell'auditorium Tilane sul tema La Malascuola non la vogliamo!, iniziativa-lancio della nuova formazione politica padernese Altra Europa / Altra Paderno Dugnano. Per Insieme per cambiare insieme a me erano presenti Renato Lunardi (uno dei due portavoce della lista) e Diego Spinello.Introducendo la serata, Francesco Bilà ha presentato il nuovo soggetto ricordando che nasce dal percorso unitivo intrapreso a livello nazionale (Tsipras). Questa forza politica intende contrastare "le politiche del centrosinistra, che in realtà sono politiche di centrodestra". Secondo quanto dichirato, la porta è aperta a tutte le realtà che in qualche modo condividono il medesimo orizzonte e, in vari modi, si stanno muovendo: Coalizione sociale di Landini, Possibile di Civati, Sel, Rifondazione Comunista, ecc... "L'impegno - ha detto Bilà - è quello di lavorare nelle periferie, che anche a Paderno Dugnano sono diventate una polveriera; ma anche sulla questione amianto, in sinergia con i comitati Rho-Monza e No Inceneritore, per il recupero del fiume Seveso e per lo sviluppo del Parco Grugnotorto...". La scelta di partire dalla riforma della scuola, voluta dal governo Renzi, costituisce secondo gli organizzatori una scelta programmatica: La scuola infatti è "luogo" di formazione e strumento per la riduzione delle disuguaglianze sociali.Al centro della serata ci sono stati due interventi di spessore da parte di Mario Piemontese (docente di matematica e sindacalista FLC CGIL) e di Giansandro Barzaghi (attualmente presidente dell'associazione Non uno di meno). Numerosi e intensi i successivi interventi dei presenti, che ora per ragioni di tempo non sono in grado di sintetizzare.Invitato dalla moderatrice Giovanna Baracchi a prendere la parola come consigliere comunale, ho espresso apprezzamento per l'iniziativa e per il tenore del confronto. Ho aggiunto poi che è estremamente difficile oggi spiegare ad una porzione ampia della società (compresi gli studenti e i genitori) le ragioni che hanno portato l'80% dei docenti allo sciopero unitario del 5 maggio e poi allo sciopero degli scrutini... Molte persone hanno dimenticato che cosa fosse la scuola italiana fino a dieci-quindici anni fa (prima cioè dei tagli/riforme Moratti e Gelmini). E' molto difficile entrare in relazione con loro e creare partecipazione e cooperazione per una scuola migliore. Sicuramente, sul piano politico serve l'impegno di tutti, creando convergenze plurali (capaci di tenere insieme le differenze)  senza moltiplicare la frammentazione.