LA SCOMMESSA

PENSARE D'ESTATE A PADERNO


 D'estate mi capita di pensare con maggiore libertà rispetto ai tempi contingentati del resto dell'anno. Il caldo che costringe a fermarsi, o comunque a rallentare i ritmi, è un buon coadiuvante che favorisce la libertà della riflessione. Essendo attenuati i vincoli consueti, le idee sgorgano più facilmente come polle rinfrescanti che emergono dal terreno.Penso a Paderno Dugnano (Sei tu la mia città!) e la vedo ferma - come sospesa - nella calura estiva. Mi viene in mente una pagina de Le città invisibili di Italo Calvino, dedicata a Pentesilea: La gente che s’incontra, se gli chiedi: – Per Pentesilea? – fanno un gesto intorno che non sai se voglia dire: «Qui», oppure: «Più in là», o: «Tutt’in giro», o ancora: «Dalla parte opposta».– La città, – insisti a chiedere.– Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, – ti rispondono alcuni, e altri: – Noi torniamo qui a dormire.– Ma la città dove si vive? – chiedi.– Dev’essere, – dicono, – per lì, – e alcuni levano il braccio obliquamente verso una concrezione di poliedri opachi, all’orizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo spettro d’altre cuspidi.– Allora l’ho oltrepassata senza accorgermene? – No, prova a andare ancora avanti.E nella quiete assolata penso a Paderno Dugnano: che cosa sei, mia città? anzi, chi sei nella tua inafferabile e sfuggente identità?