LA SCOMMESSA

GALANTINO: FARE DEL LIMITE UNA RISORSA DI RINNOVAMENTO


Oggi al Meeting di Rimini grande attenzione da parte dei media ha avuto l'intervento del Segretario della CEI Mons. Nunzio Galantino, che nei giorni scorsi è stato al centro di polemiche per le sue dichiarazioni sui profughi e sulla qualità della politica oggi in Italia (vedi "post" del 18 agosto). Peccato che le cronache giornalistiche si fermino, come spesso avviene, alla superficie (vedi - a titolo di esempio - Repubblica, Corriere, Quotidiano.net, Giornale, ecc...).Meglio leggere (o seguire in video) l'intervento integrale di Mons. Galantino Il passaggio maggiormente rilanciato dai cronisti, che vi hanno visto un riferimento al quadro politico italiano, è il seguente:Il nostro tempo è stato, tra l’altro e da più parti, definito  come tempo post-filosofico, perché sempre meno attento alla giustificazione razionale degli orientamenti e delle scelte, individuali e pubbliche, guidate per lo più dal perseguimento di interessi e fini  immediati e poco meditati,  dettati  spesso dalla  ricerca  dell’utile  e  meno  da  un progetto  consapevole  e  a  lunga scadenza. Personalmente vi invito a considerare attentamente (e nel loro insieme) le parole di Mons. Galantino, perché secondo me offrono una pista affidabile per il nostro cammino nell'oggi e verso il futuro:Il limite non è semplicemente sinonimo di “imperfezione”, ma è la radice stessa dell’apertura dell’uomo. Proprio l’esperienza dell’indigenza, infatti, che nasce dal limite, porta al fascino delle frontiere. Il limite allora è una scuola capace di insegnarci quale sia il segreto della vita. Chi è appagato non cerca, né lo fa chi è disperato. Cerca invece chi è povero, cioè chi percepisce il limite come caratterizzante la natura umana e ne fa motivo di crescita.