LA SCOMMESSA

TAXI TEHERAN


 Sono stato ad Area Metropolis 2.0 stasera, con tutta la mia famiglia, a vedere Taxi Teheran del regista iraniano Jafar Panahi (ha vinto l'Orso d'oro a Berlino ma non ha potuto ritirare personalmente il premio perché era agli arresti domiciliari).Vi consiglio di visitare l'Iran attraverso gli occhi di questo regista, che professa il suo credo nella libertà e, con il linguaggio dolce della poesia e dell'ironia, racconta il paese che ama."Taxi" è il terzo film che Panahi realizza di nascosto dalle autorità iraniane dopo che gli era stato impedito di fare film nel 2010. Era già successo per "This is Not a Film", che era uscito dall'Iran su una chiavetta USB nascosta in un dolce, e poi per "Closed Curtain" che racconta di due persone in fuga in una casa sul Mar Caspio. In una dichiarazione a "Celluloid" il regista aveva spiegato il perché si sottrae sempre al divieto di creare imposto dal governo iraniano: "Sono un regista. No so fare altro che film. Il cinema è il mio modo di esprimermi e lo stesso significato della mia vita". E ancora: "Il cinema è un'arte che occupa tutto me stesso. Questa è la ragione perché continuo a fare film tra mille avversità. E' perché solo così mi sento vivo". [TGCOM24]Venduto in oltre 30 paesi – Orso d’Oro a Berlino, grande successo in Francia ad aprile con più di 500mila spettatori – è il primo titolo di Cinema, la nuova distribuzione di Valerio De Paolis. [Cinematografo.it]Per saperne di più visita il sito www.taxiteheran.it