LA SCOMMESSA

PARIGI: ANGOSCIA E PREOCCUPAZIONE, DARE PROVA DI UNITA'


 Di fronte all'orrore di quanto è avvenuto e sta avvenendo a Parigi mi sento interiormente paralizzato. Penso alle vittime, alle persone che si trovano sul posto, ai loro familiari in stato di grave preoccupazione. Penso anche ai bestemmiatori che hanno ucciso decine e decine di persone con il nome di Dio sulle labbra. Di fronte alla loro esultanza provo rabbia. Gelo. Dolore profondo che non esplode, ma congela dentro sentimenti e pensieri. Leggo su Facebook insulti, parole scomposte che riesco a comprendere, ma che suonano false. Portatrici di nuovi drammi. Mi viene da pensare che da questo groviglio di brutalità si potrebbe venir fuori se solo si accettasse l'idea di mettersi in cammino, insieme, verso una nuova immagine di sé e del mondo. Ma chi vuole mettersi in discussione ed è disposto ad accettare, anzi a volere e cercare una trasformazione che si preannuncia a caro prezzo? Eppure, non c'è altra via. Occorre mettere un argine all'odio, alla paura, al disprezzo e ridisegnare, in noi e intorno a noi, tratti che ci mostrino umani.