LA SCOMMESSA

DON ETTORE E IL NATALE SVUOTATO DI SENSO


 Riprendo dal sito della parrocchia S.Maria Maddalena di Crevenna l'editoriale del parroco don Ettore Dubini:In mezzo a due derive estremeMi sono posto una domanda: chi ha paura del Natale, chi ha paura di affermare le proprie tradizioni religiose?Non chiamatele più vacanze Pasquali, ma vacanze di primavera. Non chiamatele più vacanze di Natale, ma vacanze d’inverno. Non chiamateli più addobbi natalizi, ma addobbi commerciali. Non chiamateli più canti di natale, ma concerti d’inverno, ecc. avanti di questo passo perderemo progressivamente le nostre identità.Il fatto è che non sono gli altri, i mussulmani tanto per intenderci, ma i nostri, qualche preside che in nome della laicità e di un presunto rispetto per le altri fedi, riduce a insignificante evento una festa non solo cara ai credenti, ma credo a tutto compreso anche i fedeli di altri religioni.Ormai siamo in balia di due derive estreme: quella di chi brandisce la tradizione cristiana come una clava per darla d’intendere ai mussulmani e chi la riduce a insignificante tradizione per non offendere. Questo accade quando non si sta in mezzo alla gente comune e si usa ogni argomento anche religioso per far valere qualche altra ragione.Ma ammesso pure che abbiano di mira la salvaguardia della laicità, a me non sembra che sia una sana laicità quella che per timore di “offendere” altre fedi annulla la nostra identità culturale religiosa. Mi sono posto una domanda: chi ha paura del Natale, chi ha paura di affermare le proprie tradizioni religiose? Solo chi ha perso la propria identità culturale e religiosa. Credo che questo è il tempo non di negare, ma di affermare con maggiore determinazione ciò che ci appartiene.Don Ettore