LA SCOMMESSA

DUGNANO ACCOGLIE I PROFUGHI. PRECISAZIONI DAL PARROCO


Papa Francesco, Angelus del 6 settembre 2015  Ricevo il seguente comunicato stampa da Alberto Manzoni per conto di don Luca Andreini, parroco della Comunità pastorale di Dugnano - Incirano - Calderara:COMUNICATO STAMPA di SABATO 20 FEBBRAIO 2016Rifugiati nei locali presso il santuario: intervento possibile, coinvolge più realtà. Il ruolo della parrocchia e qualche precisazionePaderno Dugnano, 20 febbraio 2016 - La parrocchia di Dugnano, in coerenza con gli intendimenti già espressi dal consiglio pastorale lo scorso settembre, ha confermato la propria disponibilità a mettere a disposizione i locali retrostanti il santuario dell’Annunciazione in via Piaggio, allo scopo di ospitare una famiglia di rifugiati.La Parrocchia ha messo a disposizione questo edificio intendendo così rispondere anzitutto al comando evangelico di ospitalità e di servizio; di questo comando di carità si sono fatti eco a più riprese papa Francesco e il nostro arcivescovo cardinale Angelo Scola. Al tempo stesso riteniamo di offrire così un contributo anche alla vita di tutta la comunità cittadina, favorendo una accoglienza circoscritta, a un nucleo familiare che potrà essere ben accompagnato e inserito nel tessuto sociale.L’iniziativa dell’accoglienza di rifugiati si colloca all’interno di un progetto, seguito dalle competenti autorità, in particolare dello “Sprar” (Servizio per richiedenti asilo e rifugiati) del ministero dell’Interno; tale progetto coinvolge più comuni (“Comuni Insieme”), fra cui il nostro.Per quanto riguarda Paderno Dugnano – ed in particolare la parrocchia dei Santi Nazaro e Celso in Dugnano, nella comunità pastorale “Beato Paolo VI” – potrebbe essere accolta una famiglia proveniente dall’Afghanistan; una famiglia numerosa già da tempo in Italia che, non potendo più essere ospitata dove è stata fino ad ora, viene ricollocata insieme con altre famiglie nel territorio di alcuni comuni attorno a Milano. Si tratta di persone presenti in Italia come profughi richiedenti asilo. La nostra parrocchia al momento, oltre a non essere certa ufficialmente del loro arrivo, non conosce il nome né il numero preciso e neppure l’età dei componenti della eventuale famiglia.Come accennato sopra, la parrocchia stessa aveva già dichiarato di poter mettere a disposizione della Caritas diocesana la casa dietro al Santuario per realizzare una simile ospitalità.
Precisiamo che la struttura di via Piaggio non è stata costruita con questo scopo; semplicemente in questo caso specifico e nelle circostanze attuali si presenta come adatta o adattabile a questo scopo. Aggiungiamo che tutte le pratiche di questo progetto che toccano in qualche modo la parrocchia sono seguite in prima persona dal parroco.L’accoglienza, se attuata, non sarà gestita dalla Parrocchia (e nemmeno dal Comune) ma dalla cooperativa “Intrecci”, che fa parte del consorzio “Farsi Prossimo”, nato nel contesto della Caritas Ambrosiana; la cooperativa si occuperà delle questioni logistiche, amministrative, burocratiche e educative legate a questa accoglienza. La cooperativa è riconosciuta come interlocutore del ministero per tutto quanto riguarda l’avvio e la gestione pratica dell’accoglienza. Dal canto loro, le parrocchie della Comunità pastorale si renderanno disponibili per sostenere questa accoglienza favorendo una rete di relazioni, di sostegno pratico e di percorsi di integrazione, senza nulla togliere ovviamente alle competenze e agli obblighi che rimangono in carico alle autorità civili, con cui la Parrocchia intende proseguire il rapporto di proficua collaborazione.Anche le spese di gestione sono responsabilità della cooperativa citata, mentre la parrocchia non riceverà alcun canone di affitto o contributo per aver messo a disposizione la struttura.Come si può notare da quanto detto sopra, molti degli aspetti relativi alla possibile accoglienza dei rifugiati sono ancora da definire: è anche per questo che ci siamo astenuti dal diramare notizie, che non fossero complete e soprattutto certe, e interveniamo con questo comunicato dopo che la stampa locale ha parlato dell’argomento.Il parroco, don Luca Andreini