LA SCOMMESSA

CHIESA E TRIVELLE: SI MOLTIPLICANO GLI APPELLI ALLA PARTECIPAZIONE


 Nei giorni scorsi Famiglia Cristiana ha ben sintetizzato le prese di posizione all'interno della Chiesa italiana in merito al referendum del 17 aprile:Qual è la posizione della Chiesa?La Conferenza episcopale italiana ha invitato a discutere nel merito del referendum attraverso approfondimenti e iniziative nelle parrocchie e nelle diocesi. «Non c'è un sì o un no da parte dei vescovi al referendum», ha spiegato il segretario della Cei Nunzio Galantino, sottolineando però che «il tema è interessante e che occorre porvi molta attenzione. L'attenzione all'aspetto sociale ha portato i vescovi a confrontarsi anche sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle, ossia se consentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia costiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino all'esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza delle concessioni, concordando circa l'importanza che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell'Enciclica Laudato sì di Papa Francesco». La Chiesa del Centro-Sud è sicuramente più sensibile al tema della preservazione delle coste. Per il sì si è espresso chiaramente l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, presidente della Commissione problemi sociali della Cei, il vescovo di Catanzaro Vincenzo Bertolone («la Chiesa non si impiccia ma non rimane sorda e muta»), padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, molte diocesi di Abruzzo e Molise, la pastorale del Piemonte («le coste sono un patrimonio di tutti»). Il vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli, pur riconoscendo che la questione è complessa, ha sottolineato come la voce della Chiesa si levi per affermare un’ecologia integrale, l’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, monsignor Giovan Battista Pichierri («Bisogna cercare altre fonti energetiche senza avventurarsi in progetti dall’esito incerto al costo della rottura di labili equilibri dell’ecosistema»), il vescovo di Cassano allo Jonio Francesco Savino («Speriamo che vengano bloccati i progetti di trivellazioni petrolifere sulle coste dello Jonio e dell’Adriatico«) e l’arcivescovo di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti, che in una recente intervista a Radio In-Blu che ha chiesto di «superare la logica della sola dipendenza dagli idrocarburi» Vedi anche i numerosi articoli apparsi su Avvenire: Trivelle in mare, la voce della ChiesaAggiungo di seguito alcuni aggiornamenti recentissimi, a partire dalle parole forti e decise - da ascoltare! - di Mons. Francesco Savino  (Vescovo di Cassano allo Jonio dal 2015, nominato al posto di Mons. Nunzio Galantino, Segretario CEI). Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano allo Jonio (1 aprile):“Vado a votare e voto si, perché dico di no alle trivellazioni. I pastori si occupano di educare il popolo: è l’ora della responsabilità”. Il Vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, interviene così all’incontro organizzato a Trebisacce dalla rete di associazioni Raspa e dai sindaci, venerdì 1° aprile 2016 sul referendum sulle trivellazioni del 17 aprile prossimo. CHIESE DI SICILIA (comunicato 12 aprile)REFERENDUM 17 APRILE. "ANDARE A VOTARE" L'invito della Commissione regionale dell'Ufficio per i Problemi sociali e il LavoroLa Commissione regionale per i Problemi sociali, il Lavoro, la Giustizia, la Pace e la Salvaguardia del Creato, riunita a Pergusa (EN) in data 12 aprile 2016,  trattando, fra i temi affrontati, quello del prossimo referendum “sul proseguimento delle attività estrattive a mare fino all’esaurimento dei giacimenti entro 12 miglia marine dalla costa” che si terra domenica 17 aprile 2016, ritiene che vada sempre esercitato il diritto di voto, fondamento della democrazia ed orizzonte dei valori di responsabilità personale e partecipazione espressi dalla dottrina sociale della Chiesa. Auspicando una previa riflessione personale e comunitaria sul tema referendario, la Commissione invita a realizzare la massima partecipazione alla prossima consultazione popolare.  ARCIDIOCESI DI GAETA: Referendum, importante andare a votareDon Simone Di Vito, Direttore dell’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, ha affermato: “Invito i cittadini della nostra Arcidiocesi a recarsi alle urne per esprimere la loro opinione su temi così delicati, che coinvolgono la tutela del nostro mare e l’uso di fonti di energia non rinnovabili”. DIOCESI DI FANO: Al referendum votate sì!In primo luogo è importante sottolineare la necessità che tutti partecipino al referendum popolare. [...]  pertanto rinnoviamo il nostro invito ad andare alle urne e votare ‘sì’ e, soprattutto, a modificare gli stili di vita di ciascuno di noi contribuendo, a partire da subito, ad avere più cura dei nostri territori e del nostro mare”. CHIESA SARDA (comunicato stampa 11 aprile)[...] Un ultimo argomento trattato è stato il prossimo referendum nazionale pro o contro le trivellazioni a mare per la ricerca ed estrazione di petrolio e gas. I Vescovi ritengono che si tratti di una questione particolarmente importante e delicata rispetto alla quale i cittadini tutti e i cattolici in particolare sono chiamati a prendere una posizione ragionata e documentata. In linea con il Consiglio Permanente della CEI, perciò, concordano che l’argomento sia dibattuto e approfondito nelle comunità ecclesiali “per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell’enciclica Laudato si’  di Papa Francesco”. La salvaguardia del Creato, che comprende sempre anche la dimensione dell’ecologia umana e la promozione del lavoro per l’uomo, posto dal Creatore a custodire e coltivare la terra, è un impegno e una responsabilità di tutti, cittadini e Istituzioni. Al tempo stesso, la ricerca tecnologica di energie rinnovabili e sempre meno inquinanti è una priorità non più procrastinabile.[AGGIORNAMENTO ore 19.27]Avvenire (13 aprile): Referendum trivelle, la posizione dei vescovi