LA SCOMMESSA

IL POPOLO E LE FORME DELLA RAPPRESENTANZA POLITICA


 "La sovranità appartiene al popolo", si dice nell'art. 1 della Costituzione.Ho detto "popolo", ma riconosco che questa parola ha un sapore antico e desueto. Esiste ancora il popolo? O è stato soppiantato da una folla di individui quasi del tutto privi di quella comune autocoscienza che li rende soggetto collettivo?In ogni caso, oggi il problema sembra essere l'esercizio concreto della sovranità popolare, nel senso che troppo spesso il popolo si sente estraneo alla responsabilità di amministrazione e di governo della "casa comune".Ci risiamo: ho detto "casa comune", ma scommetto che molti non percepiscano la respublica come un affare che li riguardi.In una simile situazione di socialità rarefatta è veramente difficile sentirsi popolo, cioè compartecipi di un destino e di una responsabilità comune. Ognuno è tentato di pensare per sé e si illude che la soluzione privata ai problemi sia migliore di una soluzione pubblica.A ciò si aggiunge la crisi delle forme della rappresentanza politica. Qualcuno pensa di porvi rimedio con riforme di carattere meramente organizzativo e funzionale, mentre a mio avviso l'emergenza è più profonda.